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Come duemila arance al giorno: così la vitamina C può mettere il cancro ko

Di Manuela Correra |

ROMA – La somministrazione via endovena di mega-dosi di vitamina C – equivalenti a 2000 arance al giorno per due settimane – potrebbe potenziare l’efficacia anticancro dell’immunoterapia, approccio che mira a risvegliare il sistema immunitario proprio in funzione anti-tumorale. Lo dimostra uno studio dell’Istituto di Candiolo IRCCS, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.

I risultati dello studio riaccendono dunque i riflettori sull’uso della vitamina C come anticancro ma in maniera completamente nuova rispetto al passato e agli antipodi delle strategie «fai da te» con integratori e supplementi. Solo mega dosi di vitamina C pari a 2000 arance al giorno, iniettate quotidianamente per via endovenosa e sotto controllo per almeno due settimane, spiegano i ricercatori, ‘risveglianò infatti il sistema immunitario contro i tumori e contribuiscono così a ridurne la crescita. Se somministrata assieme agli inibitori dei checkpoint, farmaci per immunoterapia oncologica promettenti ma gravati da vari effetti collaterali, la vitamina C ad altissime dosi potenzia l’immunoterapia e la rende più tollerabile, aprendo la strada a nuove possibilità di terapie integrate che potrebbero rallentare la progressione della malattia. Lo studio è stato condotto su topi con melanomi o tumori della mammella, al colon-retto o al pancreas, sottoposti o meno a immunoterapia oncologica.

«Dopo i dati positivi sull’aumento della sopravvivenza in pazienti con tumori trattati con vitamina C raccolti negli anni ’70 ma mai adeguatamente riprodotti e comprovati, gli studi sul ruolo di questa vitamina nel cancro sono stati a lungo abbandonati – spiega Alberto Bardelli, direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare presso l’Istituto di Candiolo e professore al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino -. Di recente si è scoperto che la vitamina C somministrata per via orale non può essere assorbita dall’intestino a dosi tali da avere un effetto anticancro; così abbiamo deciso di testare mega-dosi iniettandole direttamente nel peritoneo di topolini affetti da diversi tumori solidi, cercando di capirne l’effetto sul cancro e sul sistema immunitario».

I risultati mostrano innanzitutto che la vitamina C da sola ‘accendè i linfociti T e li attiva a rispondere meglio contro il tumore, che così rallenta in maniera significativa la sua crescita. Questo conferma che il possibile effetto anticancro della vitamina C «è mediato dall’azione positiva che essa ha sul sistema immunitario», osserva Federica Di Nicolantonio, a capo del laboratorio di epigenetica del cancro presso l’Istituto di Candiolo. Inoltre, la «contemporanea somministrazione delle mega-dosi di vitamina C ha potenziato l’effetto dell’immunoterapia con gli inibitori di checkpoint, rallentando la crescita dei tumori e addirittura portando alla regressione completa in alcuni animali con tumore al seno», sottolinea Bardelli. Si tratta di risultati pre-clinici, ma «se saranno confermati da successivi studi sull’uomo, la ‘triplice terapià con vitamina C e i due inibitori di checkpoint – conclude l’esperto – potrebbe aprire la strada a nuove prospettive di cura nell’ambito delle terapie oncologiche integrate, rendendo le iniezioni endovenose di vitamina C ad alte dosi una strategia da abbinare all’immunoterapia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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