Chirurgia: Brasile, ‘tasca’ nella pancia salva la mano di un operaio

Di Redazione / 04 Aprile 2016

Milano, 4 apr. (AdnKronos Salute) – Carlos Mariotti, 42enne di Orleans nel sud del Brasile, operaio in una fabbrica di plastica, ha perso 2 dita della mano sinistra rimasta risucchiata da un macchinario al quale stava lavorando. L’incidente gli ha portato via quasi tutta la pelle del palmo e del dorso, lasciando scoperti ossa e tendini. Ma con ogni probabilità l’uomo riuscirà a evitare l’amputazione grazie a un raro intervento eseguito da Boris Brandao, chirurgo ortopedico e traumatologico all’ospedale di Santa Otilia. Il medico ha ricavato nell’addome del paziente una ‘tasca’ dentro la quale infilare la mano lesionata, così da proteggerla dal rischio di infezioni e favorire la ricrescita dei tessuti strappati. L’arto resterà inserito in questo ‘alloggio naturale’ per 6 settimane, con la speranza di poter arrivare a una situazione clinica che consenta il trapianto di pelle.
La vicenda, raccontata dall”Independent’, è rimbalzata sulla stampa internazionale. “Si è trattato di un infortunio molto grande e delicato – spiega Brandao – e l’unica sede in cui abbiamo potuto introdurre l’intera mano è stato l’addome. Senza questa procedura, il rischio infettivo sarebbe stato altissimo”, con il pericolo di dover procedere all’amputazione.
“Quando mi sono svegliato dall’operazione non sapevo se la mia mano fosse ancora lì al suo posto – riferisce Carlos – Quando mi hanno detto che l’avevano infilata dentro di me, non potevo crederci”. Per mantenere il braccio e la mano in posizione, i medici hanno stretto pesanti bende che coprono tutto il girovita del paziente. “E’ una sensazione davvero strana cercare di muovere le dita dentro il mio corpo – testimonia l’uomo – ed è raccapricciante vedere la mia pancia sporgente” per via della tasca addominale, ma “sono davvero grado perché almeno potrò ancora impugnare una forchetta, tenere il volante, vestirmi senza aiuto”.
Ripensando al suo infortunio, Carlos dice di provare “una forte emozione, anche se solo quando mi hanno avvertito che rischiavo di perdere la mano mi sono reso conto della gravità della situazione”. Il macchinario dell’incidente era un’apparecchiatura per la produzione di bobine. “E’ stato come guardare un film: ho visto la macchina tirarmi la mano e non potevo farci niente”, ricorda l’uomo. I colleghi non hanno risposto immediatamente alle sue urla e così Carlos, in un gesto disperato, ha cercato di estrarre da solo la mano strappandola. Ma il dito indice e il medio non c’erano più, e restava pochissima pelle.
I compagni di lavoro accorsi in suo aiuto hanno avvolto la mano in bende strette, e all’arrivo in ospedale i medici hanno deciso di tentare una procedura d’emergenza per salvare il salvabile: “Quando è possibile cerchiamo sempre di trovare il modo di farlo”, sottolinea Brandao. “Per mantenere vitale la mano ferita – descrive il chirurgo – abbiamo aperto l’addome del paziente, sollevato un lembo di pelle e inserito la mano nella cavità”. Ogni settimana verranno fatti dei controlli per monitorare il miglioramento, e quando la rigenerazione tissutale lo permetterà si procederà al nuovo innesto cutaneo. Carlos “non potrà recuperare del tutto il movimento della mano – precisa il medico – però conserverà il gesto della presa e sarà sempre meglio che aver subito un’amputazione”.
Benché raro, questo tipo di intervento ha dei precedenti. L’ultimo, ricorda il ‘Telegraph’, risale a luglio e ha coinvolto un uomo cinese anche lui vittima di un infortunio sul lavoro. L’incidente gli aveva reciso una mano, ma prima di riattaccarla al braccio i chirurghi l’hanno impiantata per un mese nella caviglia così da favorire la crescita di nervi e tendini.

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