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Carenza di medicinali in tanti ospedali siciliani mentre si stanno espletando le gare

Di Antonio Fiasconaro |

Da Palermo a Catania, ma anche ad Agrigento, Caltanissetta e nel resto delle altre province, le scorte di particolari farmaci e presidi stanno per esaurirsi – nel Palermitano, addirittura sarebbero per finire i “generici” – anche se non tutti sono disposti a dire il contrario davanti ad un taccuino. Dal nostro osservatorio emerge chiaro il malessere di certi reparti ma, non tutti sono disposti a dire che tutto va bene o che va male. Meglio il silenzio, in questi casi. Forse per non compromettere il buon nome di questo o di quell’altro reparto.

Una situazione in evoluzione e legata sostanzialmente alla Centrale unica di acquisto o di committenza, nata com’è noto di committenza, nata per la gestione degli acquisti e delle forniture per la Regione e posta all’interno dell’assessorato all’Economia.

Solo per l’approvvigionamento di farmaci per tutte le aziende sanitarie e ospedaliere dell’Isola è stato nei mesi scorsi è stato portato a termine un appalto per la durata di 4 anni pari 4,3 miliardi, più o meno tanto quanto l’intera programmazione europea 2014-2020. Una gara divisa in 2.530 lotti, tanti quanti sono i tipi di farmaci richiesti. Appare quindi assurdo che adesso ci siano ospedali senza presidi e farmaci. Qualcuno sottovoce parla di un cosiddetto “passo indietro” di alcune ditte che avrebbero partecipato a più di una proroga e adesso con tutte le lungaggini burocratiche del caso preferirebbero altri lidi a quelli siciliani. Sarà vero? Chissa.

Nel frattempo, però, dall’assessorato della Salute sdrammatizzano su quanto potrebbe accadere negli ospedali con la carenza di farmaci essenziali.

«Finora in assessorato non è arrivata alcuna segnalazione su carenze di farmaci e presidi nelle sale operatorie degli ospedali siciliani – rileva Ignazio Tozzo, dirigente generale dell’assessorato della Salute – non vorrei che a monte ci siano delle strumentalizzazioni. E poi se mancherebbero i farmaci sarebbe un problema serio. Da non sottovalutare ne vale della salute dei cittadini e del buon nome degli ospedali e dell’organizzazione. Ci sono delle gare in corso e forse qualcuna non è stata ancora definita. Sono in ballo oltre mille lotti, quindi può darsi pure che per qualche lotto non sono state definite le gare. Ma, a parlare che mancherebbero i farmaci essenziali ce ne vuole. Non si può bloccare il mondo. La Centrale unica dell’acquisto man mano che vengono espletate la gare va giudicando. Ribadisco che in assessorato finora non è arrivata alcuna segnalazione. Ci può essere la carenza di qualche farmaco, ma a livello che non funzionano le sale operatorie, non ci credo né ora nè mai».

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