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Candeggina e piante velenose, così si muore di fake news su Coronavirus
Milano, 12 ago. (Adnkronos Salute) – Hanno preparato un liquore a base di semi di Datura, una pianta velenosa, e lo hanno bevuto. In 12 sono finiti in ospedale, compresi 5 bambini. Avevano visto un video circolato sui social, secondo cui i semi di questa specie danno immunità contro Covid-19. Una fake news pagata a caro prezzo. E’ successo in India, ma è solo una storia su migliaia che hanno come protagonisti vittime dell’infodemia che si è abbattuta sul pianeta insieme alla pandemia da coronavirus Sars-Cov-2.
Anche l’Italia non è stata esente dal fenomeno. E infatti figura fra gli 87 Paesi in cui un team internazionale di scienziati ha rilevato la circolazione di informazioni false, rumors, teorie cospirazioniste sul virus. Il Belpaese si trova più o meno a metà di una sorta di ‘classifica’ in cui spiccano per quantità di teorie infondate censite dagli esperti Paesi come l’India ma anche gli Stati Uniti, la Cina, l’Indonesia, il Brasile, la Spagna.
Secondo il lavoro pubblicato sulla rivista ‘American Journal of Tropical Medicine and Hygiene’, non sono solo le singole persone ma anche le organizzazioni a cascare in questi tranelli, talvolta. Per esempio, una chiesa in Corea del Sud ha deciso di spruzzare acqua salata ai fedeli e ha provocato così più di 100 infezioni fra i frequentatori del luogo di culto. Secondo le informazioni raccolte, hanno usato un unico flacone, passandolo di bocca in bocca senza averlo prima disinfettato. Fra i fedeli sottoposti per primi al trattamento c’era un positivo al virus, che ha fatto correre il contagio fra chi è venuto dopo di lui. Pratiche simili sono state osservate in altre chiese nel mondo, rilevano gli esperti
Lo studio è “un’enciclopedia” dei falsi miti su Covid-19. Si va da teorie bislacche sulle origini e sulle modalità di trasmissione del virus a proposte di rimedi e pratiche preventive senza alcuna evidenza scientifica. I risvolti di questo fai-da-te possono essere persino letali, come dimostrano gli 800 morti registrati in diverse aree del mondo per aver ingerito alcol ad alte concentrazioni convinti del suo potere anti-Sars-Cov-2.
Fra le tesi più creative – e in molti casi pericolose – censite dagli scienziati ci sono quelle sulle modalità per uccidere il nuovo coronavirus: mangiare aglio, bere candeggina, fare gargarismi con aceto e acqua di rose, bere intrugli a base di bisogni di vari animali dalle mucche ai cammelli, soluzioni d’argento, indossare calzini caldi e spargere grasso d’oca sul petto. L’elenco è lungo e include anche suggerimenti per prevenire Covid-19: assumere vitamina C o D, evitare gelati e frappè, spruzzare cloro, usare olio di sesamo, ingerire centella asiatica o alghe del tipo lattuga di mare.
Seguono teorie per aumentare l’immunità a Covid, con l’uso di cannabis fra i più gettonati. Le tesi cospirazioniste poggiano numerose sulla convinzione che la pandemia sia stata pianificata. Il dito viene puntato su vari presunti colpevoli: dalla Fondazione Bill & Melinda Gates alla Cia.
“Abbiamo identificato 2.311 segnalazioni relative all’infodemia da Covid-19 – spiegano gli autori della ricerca – in 25 lingue da 87 paesi. Di queste, l’89% sono state classificate come voci, il 7,8% erano teorie del complotto e il 3,5% avevano a che fare con lo stigma legato alla malattia”. Di 2.276 report per i quali le valutazioni del testo erano disponibili, l’82% delle affermazioni sono risultate false, l’8% fuorvianti, l’1% non dimostrate e solo il 9% corrette. Le implicazioni possono essere molto serie.
Lo studio ha intercettato anche diversi episodi di violenza legati allo stigma sociale correlato a Covid-19, dall’Australia all’Ucraina. Operatori sanitari sfrattati, camici bianchi di origini asiatiche emarginati, turisti con tratti orientali presi a sassate, giusto per citare qualche aneddoto. C’è chi ha nascosto la malattia sfuggendo alle cure, pur di non essere emarginato. In India, un uomo è arrivato a togliersi la vita, dopo aver scoperto di essere infetto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA