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Agroalimentare, solfiti aggiunti alla carne

Agroalimentare, solfiti aggiunti alla carne in Sicilia nel 2015 c’è il boom delle frodi

Un campione su 10 è risultato avariato. In 6 anni oltre 200 irregolarità Polpette ai solfiti: muore dopo dieci anni / Danni per 500 mln

Di Redazione |

Solfiti aggiunti alla carne per alterarne artificialmente il colore, mascherando così il normale processo di putrefazione. In questo settore, in Sicilia, c’’è stato un picco di frodi nel 2011 e nel 2015, con percentuali vicine al 10%. 

Duecento in sei anni (2010-2015) i campioni risultati positivi alla presenza di queste sostanze. Analisi da cui sono scattate altrettante denunce in Procura. Sono alcuni numeri emersi nel corso di un forum nella redazione dell’Agenzia Italpress, relativi ai controlli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia che, ogni giorno, per conto di Nas, Asp e veterinari, analizza centinaia di campioni per cercare residui di farmaci, sostanze anabolizzanti e contaminanti ambientali negli alimenti e nei mangimi a uso zootecnico. 

IL PLAGIO CI COSTA 500 MILIONI

Nel 2010, precisano i vertici dell’Istituto, su un totale di 442 campioni di carne, 20 sono risultati positivi alla presenza di solfiti (4,5%). Nel 2011, partendo da una cifra simile a quella dell’anno precedente di campioni analizzati (447), i positivi raddoppiano (41), raggiungendo il  9,2%. Nel 2012, a fronte di un aumento dei campioni esaminati, i casi di frode diminuiscono: su 721 solo 32 (4,4%) risultano positivi.

L’’anno successivo, i tentativi di taroccamento toccano il livello più basso: su 729 campioni, solo 17 sono positivi (2,3%). Nel 2014, c’è un leggero aumento: su 687, 19 sono positivi (2,8%). Numeri record l’anno successivo, nel 2015, in coincidenza con il maxi sequestro di carne a Palermo, Trapani e Agrigento, quando furono scoperte quattro tonnellate di carni avariate, denunciati 23 macellai e titolari di un deposito. In tutta la regione, su 786 campioni, ben 72 risultarono positivi, raggiungendo di nuovo il picco del 2011. 

MANGIO’ POLPETTE AI SOLFITI: MORTA DOPO 10 ANNI DI COMA

Il commissario straordinario Salvatore Seminara consiglia “ai consumatori di controllare che la carne, che si compra al mattino, a fine giornata non sia ancora di un colore rosso vivo, perchè per un normale processo di decomposizione la carne deve tendere al nero. Inoltre, soprattutto per il tritato evitare di prendere quello confezionato, ma chiedere un prodotto fresco. Infine, alle persone allergiche ai solfiti, che non possono bere vino e mangiare crostacei, consigliamo, nel mangiare la carne, di tenere presente che può contenere solfiti e, quindi, provocare reazioni anafilattiche”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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