Roma, 11 apr. (AdnKronos Salute) – “L’obiezione di coscienza è in continuo aumento e la situazione dei medici non obiettori, non ovunque ma in molte strutture, è veramente faticosa: per fare un esempio, a un collega una volta fatta un’interruzione volontaria di gravidanza il personale si è rifiutato di lavare i ferri, per cui lo ha dovuto fare lui per continuare a lavorare”. E’ la denuncia di Silvia Agatone, presidente della Libera associazione italiana ginecologi (Laiga) per l’applicazione della legge 194/78, che commenta con l’Adnkronos Salute la decisione del Consiglio d’Europa di ‘bacchettare’ l’Italia per la mancata corretta applicazione della legge 194/78.
“Secondo il ministero della Salute – prosegue Agatone – siccome gli aborti diminuiscono per questo tutto va bene. Ma la verità è che, a causa della mancanza di medici non obiettori, si fanno meno aborti alla luce del sole. Per questa carenza di medici stiamo per perdere una legge, che rimarrà presto solo carta scritta e non consentirà ai cittadini di far valere i loro diritti”.