Salute
600mila italiani con scompenso cardiaco, sarà la patologia del futuro
Roma, 7 giu. (AdnKronos Salute) – “Calo della pressione, aumento della frequenza cardiaca, affanno e gambe gonfie. Così si manifesta lo scompenso cardiaco, una problematica che, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana, diventerà la patologia del futuro”. Lo spiega all’AdnKronos Salute Antonio Rebuzzi, professore di Cardiologia presso l’Università Cattolica di Roma e direttore della Terapia intensiva cardiologica del Policlinico Gemelli, alla notizia dell’episodio di scompenso cardiaco che ha reso necessario il ricovero di Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele di Milano. “Sono circa 600.000 gli scompensati nel nostro Paese”, precisa il presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), Michele Gulizia. “Questa patologia è l’epilogo di molte malattie cardiache. Problemi valvolari, aritmie, infarto, ipertensione. Possiamo avere un’insufficienza lieve, moderata o grave”, dice Gulizia. Ma di che cosa si tratta? “Le pareti del muscolo cardiaco si irrigidiscono, la pompa riduce la sua potenza e il cuore non è più in grado di compensare le richieste di ossigeno” che arrivano dall’organismo, continua Rebuzzi. Lo stress da campagna elettorale può influire sul problema? “La tensione, la stanchezza, stravizi alimentari, una crisi ipertensiva possono influire sulla salute cardiovascolare di un cuore con altri disturbi”, evidenzia l’esperto. “La terapia dello scompenso cardiaco è di due tipi – conclude Gulizia – quella farmacologica serve a smaltire i liquidi che si accumulano nei polmoni. Quando il paziente è pesantemente scompensato si può aiutare con un pacemaker speciale: si tratta di apparecchi detti resincronizzatori cardiaci che, grazie ad algoritmi particolari, intervengono come una sorta di direttore d’orchestra. Agiscono sugli impulsi sfalsati e risincronizzano la contrattilità” del cuore.