Verso la ricandidatura quali rivali per Abbate?

Di Concetta Bonini / 24 Luglio 2016

Il lancio della ri-candidatura del sindaco Ignazio Abbate alle prossime elezioni amministrative non è stato in realtà una sorpresa: già da più di un anno il primo cittadino ha lasciato intendere di essere orientato in questa direzione, piuttosto che in quella della una candidatura alle elezioni regionali verso cui tutti lo vedevano proiettato, pur smentendo così tutte le volte che in campagna elettorale aveva dichiarato che gli sarebbero bastati cinque anni per portare a compimento il suo programma.
Sorpresa o non sorpresa, tuttavia, i puntini sulle “i” messi da Abbate potrebbero avere il risultato di ricordare agli altri soggetti che giocano nella scena politica modicana la scadenza della primavera 2018: in questi primi tre anni della sua amministrazione, infatti, non si può dire che altri soggetti – singoli o partiti – abbiano schierato in campo le risorse utili a costruire un’alternativa. Tanto che ad oggi, se riesce facile immaginare che Abbate potrebbe andare avanti senza la necessità di trovarsi una collocazione partitica – cosa che invece gli sarebbe necessariamente servita per una candidatura alle regionali – non sembra altrettanto facile delineare i posizionamenti nello scacchiere politico che gli sarà contro, né tantomeno le figure dotate di un carisma sufficiente ad opporglisi.

A tre anni di distanza ormai dalla sua elezione, quella di Abbate continua a rimanere una delle compagini più solide della storia recente della città: a parte l’Udc, che lo ha abbandonato per stare all’opposizione, perdendo però per strada pezzi importanti che hanno preferito restare fedeli al sindaco, le sue liste civiche tuttora gli garantiscono la maggioranza in consiglio. Non pare che lo abbiano scomposto più di tanto gli allontanamenti del presidente Roberto Garaffa e del vicepresidente Michele Polino o di consiglieri come Giuseppe Stracquadanio, né i malumori che ogni tanto si avvertono latenti; e non sfuggirà il fatto che non si era forse mai vista una Giunta durare intatta per così tanto tempo, senza nemmeno una crisi politica né l’odore di un rimpasto.

Lo stesso non si può dire invece della sua opposizione, che in Consiglio continua a presentarsi frammentata sia nella collocazione sia soprattutto nell’azione, rendendo difficile – sebbene sia vero che mancano ancora due anni – ipotizzare l’emergere di figure realmente competitive rispetto ad Abbate. Lo stesso Partito democratico, che lo sfidò al ballottaggio e che oggi conta cinque consiglieri, non sembra sufficientemente organizzato e determinato a proporre di nuovo, nel 2018, un programma e un candidato sindaco alternativi. L’unica novità viene proprio da quell’Udc che nel 2013 consentì l’elezione di Abbate, prima di prenderne le distanze: il Progetto popolare per Modica, che riunisce anche Scelta civica e Adesso Modica, coinvolgendo l’ex candidato sindaco Mommo Carpentieri, sembra l’unico soggetto oltre ad Abbate che oggi si pone la scadenza del 2018.

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