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Un altro consigliere lascia i Cinque Stelle: maggioranza in panne

Di Laura Curella |

Anche di questo si è parlato ieri pomeriggio in aula, convocata per la ratifica d’urgenza operata alle variazioni al bilancio di previsione 2017-2019, approvata con 13 voti favorevoli (12 Cinque stelle più Maria Rosa Marabita, la “grillina sospesa”). Non si compatta il fronte delle opposizioni, “per senso di responsabilità”, è stato dichiarato nel corso degli interventi, “visto che le variazioni riguardano parte delle spese del personale”. Diverse le critiche, tuttavia. “Un atto che porta la firma del caos, come tanti altri – ha commentato Sonia Migliore, candidato sindaco alle prossime amministrative per Lab 2.0 – e che ricorda i giri di valzer incomprensibili dello scorso fine anno. Noi per senso di responsabilità rimaniamo in Aula, perché il personale deve avere i propri stipendi e faremo la nostra parte nonostante i tanti pareri e le date forzate che ci sottoponete”.

E, sulle dimissioni di Brugaletta, la Migliore aggiunge: “Si sottolinea una situazione che in questo consiglio comincia apparire drammatica. Non ricordo, prima di questa esperienza, una simile sequenza di dimissioni da parte di eletti in una determinata lista. Non si capisce come si può continuare in questo modo”.

Caustico anche il commento di Maurizio Tumino, leader di Insieme: “Perché una deliberazione in via d’urgenza? Per mancanza di pianificazione e programmazione, visto che questo atto serve a coprire le spese per il personale, certamente non una voce del bilancio imprevista. Ecco perché il sindaco alza bandiera bianca e decide di non ricandidarsi, ecco perché il consigliere Brugaletta getta la spugna e si dimette. Noi siamo qua a garantire il numero legale, ancora una volta, perché di mezzo c’è il futuro di tante famiglie ragusane e noi non ci sottrarremo alle nostre responsabilità. Sarebbe stato più onesto e trasparente non arrivare con urgenza a ridosso del Natale”.

Ed ancora, sulle dimissioni di Brugaletta, Manuela Nicita dice: “Seppure giustificate da impegni lavorativi, nascondono, a mio modesto avviso, ciò che vado dicendo da quattro anni: e cioè che nel movimento non esiste alcuna base e che le scelte più importanti sono calate dall’alto, da un oscuro direttorio”.

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