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Turismo ragusano, tante presenze, ma pochi incassi

Di Michele Barbagallo |

Dati assolutamente confortanti e che si collocano perfettamente all’interno di quel 5% che ha già fatto registrare, come incremento rispetto allo scorso anno, il dato regionale riferito alle presenze. E così complessivamente sono stati 64.701 gli italiani che sono arrivati in provincia di Ragusa e che hanno garantito presenze per 307011 mentre sono stati 29.233 i turisti stranieri che hanno scelto l’area iblea per le proprie vacanze.

Un dato che salta subito all’occhio, e per certi versi sorprendente, è che i turisti stranieri hanno scelto di restare a dormire un numero maggiore di notti rispetto ai turisti italiani. Sono infatti 442643 le presenze, cioè la reale permanenza per numero di notti, riferite ai turisti stranieri. In totale, sommando turisti italiani e stranieri, sono dunque 93934 gli arrivi e ben 749654 le presenze.

Si può dunque senz’altro dire che la provincia iblea quest’anno è andata praticamente in full, o quasi, durante la stagione estiva, come conferma anche Federalberghi, con il suo presidente provinciale Rosario Dibennardo che è anche vicepresidente regionale della stessa associazione di categoria ma è pure un interlocutore privilegiato essendo il presidente della Soaco, la società che gestisce l’aeroporto di Comiso. Pertanto, probabilmente più di ogni altra persona, ha il polso reale della situazione.

“I dati sono assolutamente positivi e avevamo avuto il sentore che ci potesse essere questo incremento grazie anche al numero di voli charter che è sensibilmente aumentato e che riguarda in primis l’aeroporto di Comiso – spiega Dibennardo – Voli che tra l’altro aumentano anche in questa prossima stagione visto che c’è già una compagnia area che ha scelto di creare collegamenti con il Nord Europa”.

Dibennardo esprime soddisfazione per i dati positivi, ma c’è un «ma» che non manca di sottolineare: «I numeri della stagione estiva turistica appena conclusa – dice Dibennardo – sono senz’altro positivi e rispecchiano appieno il trend regionale anche se c’è un però. E’ quello dei dati economici. Al sostanziale incremento delle presenze, non è purtroppo seguito un deciso incremento dei ricavi. Tante le motivazioni ma al primo posto va senz’altro considerato l’andamento medio dei prezzi applicati quest’anno».

«In provincia di Ragusa – spiega – si paga poco sia per mangiare che per dormire, e la scelta è legata alla scelta degli operatori turistici di non alzare le tariffe proprio per favorire i clienti. Questo, alla fine, ha penalizzato sotto l’aspetto degli incassi e probabilmente si dovrà riveder qualcosa per il futuro, fermo restando la grande forza e capacità attrattiva dimostrata da questa provincia”.

Dibennardo parla anche della necessità di continuare ad offrire servizi ai turisti anche in questa stagione. E se appena pochi giorni fa è scoppiata una polemica a Ragusa dopo che il Comune ha chiuso l’ufficio di informazione turistica in una Marina di Ragusa in cui, appena domenica mattina, centinaia di persone erano in spiaggia a fare il bagno, per Federalberghi i servizi vanno mantenuti anche in questa stagione autunnale e, semmai, iniziati già in quella primaverile, a marzo, ad esempio, senza dover dunque aspettare luglio o, peggio ancora, dover attendere agosto, giusto per fare un altro esempio, cambiare gli orari di ingresso al castello di Donnafugata e poi modificarli ancora già il primo di ottobre.

“Nel periodo estivo abbiamo già raggiunto il sold out nelle nostre strutture turistiche – conclude Dibennardo – Crediamo che ci sia la necessità di riempire le strutture anche nei mesi meno appetibili ma ugualmente vendibili. E innanzitutto devono esserci i servizi principali per evitare dunque di dare l’impressione netta di uno stop delle attività”.

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