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Trattenimenti dei migranti tunisini a Pozzallo, la Cassazione: “La Questura di Ragusa ha agito in modo legittimo e conforme alla legge”

Ma per avere una indicazione certa occorrerà attendere la decisione delle Sezioni unite che arriverà tra alcune settimane

Di Redazione |

Trattenimenti «legittimi e conformi alla legge» per i migranti provenienti da Paesi sicuri. Ma sulla questione della «garanzia finanziaria» è necessario un intervento della Corte di giustizia europea. È questa in sintesi la posizione della Procura generale di Cassazione espressa davanti alle Sezioni Unite civili che sono chiamate a vagliare dieci ricorsi del ministero dell’Interno contro le ordinanze con cui il tribunale di Catania, nei provvedimenti disposti dai giudici Iolanda Apostolico e Rosario Cuprì tra settembre e ottobre scorsi, non ha convalidato i trattenimenti di alcuni migranti tunisini a Pozzallo così come deciso dalla questura di Ragusa.Dal Pg arriva dunque un assist al governo su una vicenda che ha sollevato un vespaio di polemiche, anche se bisognerà attendere la decisione delle Sezioni Unite, che arriverà tra alcune settimane, per avere un’indicazione certa. E solo allora riprenderanno i trasferimenti, sospesi dopo le sentenze.Per l’ufficio del procuratore generale, rappresentato in udienza dall’avvocato generale Renato Finocchi Ghersi e dal sostituto procuratore generale Luisa De Renzis, la «procedura accelerata» adottata dalla polizia è stata infatti applicata «legittimamente e in modo conforme alla legge». Nella requisitoria i Pg hanno spiegato che «non si può trascurare quanto affermato dall’Avvocatura dello Stato circa la situazione di emergenza a Lampedusa, caratterizzata da flussi consistenti e ravvicinati in quella zona e dall’elevato numero delle domande di protezione internazionale così da rendere difficilmente gestibile la trattazione della domanda nel luogo di arrivo».

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