Ragusa
Simona Atzori e la vita senza limiti
La Atzori, nonostante priva di braccia dalla nascita, «rappresenta un esempio significativo e un messaggio forte per dimostrare che qualsiasi tipo di diversità non è un motivo ostativo per riuscire nella vita e che si può avere successo e condurre una vita piena e soddisfacente al pari degli altri – afferma Vittoria Lombardo, dirigente scolastico del “Vittoria Colonna”. Noi come istituto lavoriamo ogni giorno per l’inclusione perché il nostro obiettivo è coinvolgere tutti e accogliere tutti gli alunni: quest’anno abbiamo deciso di dedicare un’intera settimana all’inclusione, organizzando una mostra a scuola dei lavori realizzati da ragazzini disabili e non, e abbiamo deciso di concludere con la testimonianza di Simona per lanciare un messaggio forte e di positività a coloro che vivono una situazione di diversità per varie ragioni».
Alla domanda su cosa voglia trasmettere della sua esperienza ai bambini presenti all’iniziativa, la Atzori risponde che innanzi tutto è importante incontrarli e conoscerli, e per lei questo già rappresenta una opportunità meravigliosa. «Con loro condividerò la mia esperienza di vita, che non vuole essere un insegnamento ma una condivisione vera e propria di come la vita può essere vissuta, senza scuse e accogliendo tutto ciò che arriva, soprattutto partendo da ciò che si ha e non andando a cercare altrove. Mi auguro che qualsiasi tipo di “diversità”, non solo di tipo fisico quindi, possa essere superata e non rappresenti una barriera per la realizzazione della persona: non voglio limitarmi a raccontare la mia esperienza, voglio raccontare un’opportunità e soprattutto sottolineare che un buon modo per superare i pregiudizi della società è quello di conoscere: la conoscenza porta sempre ad abbattere ciò che non si conosce. Il pregiudizio nasce da un giudizio che arriva prima di qualcosa che si è conosciuto, quindi più si entra in contatto con esperienze e persone che ci portano un senso di positività e di bellezza nella nostra vita, più quando incontriamo qualcuno di “nuovo” il nostro pregiudizio cade e in qualche modo si trasforma in un incontro».
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