Scoglitti, cinque vittoriesi condannati complessivamente a 34 anni di reclusione

Di Salvo Martorana / 19 Luglio 2024

Al termine di quasi 4 ore di camera di consiglio il Tribunale collegiale di Ragusa ha condannato i cinque vittoriesi arrestati il 10 gennaio dell’anno scorso dai carabinieri di Ragusa per estorsione continuata in concorso, aggravata dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiose, ai danni dei titolari di un’attività di ristorazione di Scoglitti.

Le arringhe difensive sono finite alle 13,30. Le pene sono state di molto inferiori alle richieste del pm perché sono cadute le aggravanti e gli imputati sono stati assolti da alcuni singoli episodi. Sette anni di reclusione e 5.500 euro di multa (la richiesta era 15 anni) sono stati inflitti a Rosario Nifosì; sette anni e 5.500 di multa (richiesta 15 anni) per Titta Ventura; 8 anni e 5.500 euro di multa (richiesta 16 anni) per Angelo Ventura; 9 anni e 6.000 euro di multa (chiesti 17 anni) per Massimo Melfi; tre anni (richiesta 8 anni) per Marco Nuncibello, che al termine dell’udienza è stato rimesso in libertà. Il pm Alfio Gabriele Fragalà della Dda aveva chiesto 71 anni complessivi, il Tribunale li ha ridotti a 34. Per la condanna anche le parti civili: i coniugi e l’associazione Rete per la Legalità. Toccherà alla Giustizia civile quantificare il danno. I Ventura sono difesi dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, Titta Ventura anche dall’avvocato Maurizio Catalano; Nifosi è difeso dall’avvocato Italo Alia, Melfi e Nuncibello dall’avvocato Francesco Vinciguerra. Secondo l’accusa i commercianti, marito e moglie, stanchi di pagare (hanno detto di avere versato 4.000 euro), nel 2020, hanno denunciato i fatti facendo scattare le indagini del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del comando provinciale carabinieri.

Pubblicato da:
Giorgio Liuzzo