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Santa Croce, il processo per il reato ipotizzato di truffa ai danni di 14 volontari dei vigili del fuoco stenta a decollare
Seduta aggiornata al 15 novembre dopo che la difesa ha sollevato delle questioni preliminari
Stenta a decollare il processo per il reato ipotizzato di truffa ai danni di 14 volontari dei vigili del fuoco del distaccamento di Santa Croce Camerina finiti sotto inchiesta con l’accusa di appiccare incendi e simulare richieste di soccorso al fine di percepire somme di denaro dallo Stato ritenute ingiuste dalla Procura di Ragusa che ha chiesto il processo nel giugno di tre anni fa.
Ieri, dopo il cambio del presidente del collegio, con il giudice Antonella Frizilio che ha preso il posto di Vincenzo Panebianco, recentemente trasferito ad altra sede, gli avvocati Giorgio Assenza e Rocco Di Dio hanno sollevato delle questioni preliminari ed il processo è stato aggiornato al 15 novembre visto che il pubblico ministero Santo Fornasier ha chiesto tempo per replicare. Nel maggio dell’anno scorso è stato affidato al perito Massimiliano Chiaramonte l’incarico di trascrivere le intercettazioni telefoniche ed ambientali. I fatti oggetto del processo, che risalgono al periodo 2013-2015, sono venuti alla luce dopo l’operazione della Squadra mobile della polizia di Stato che il 7 agosto del 2017 portò alla denuncia dei volontari ed all’arresto del capo squadra. I vigili del fuoco volontari ricevono circa 10 euro per ogni ora, solo in caso di emergenze. Secondo l’accusa il capo del gruppo, un vittoriese di 49 anni, durante il turno si assentava, con la complicità dei colleghi, per andare con il suo furgoncino ad appiccare incendi per poi uscire con l’autobotte a spegnere le fiamme.