Ragusa, sequestrate due sale operatorie, il blocco parto e la Rianimazione del nuovo ospedale

Di Redazione / 30 Giugno 2017

Il nuovo ospedale di Ragusa non è stato ancora del tutto aperto che la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza ordinato dalla Procura di Ragusa.

I sigilli sono stati apposti a due sale operatorie, al blocco parto, all’unità di terapia intensiva e caronarica e della rianimazione. Il provvedimento spiegano gli investigatori, a tutela della salute pubblica, è motivato dalla necessità, avendo riscontrato ed accertato una difformità di funzionamento negli impianti di climatizzazione annessi alle suddette sale medicali, di prevenire situazioni di pericolo per l’incolumità degli utenti del nuovo ospedale.

L’indagine ha permesso di verificare come non tutto sia filato liscio nei collaudi degli impianti di climatizzazione e antincendio. Sarebbero emerse attestazioni di regolarità non congrue rispetto alla realizzazione dettate dalla fretta di procedere all’inaugurazione del nuovo ospedale.

La nomina dei tre consulenti tecnici da parte della Procura ha permesso di verificare le anomalie e le incongruenze tecniche a tutela della salute dei pazienti negli impianti di climatizzazione e antincendio. Il messaggio che l’ufficio coordinato dal Pm Marco Rota ha voluto dare, oltre all’individuazione dei reati, è che un nuovo ospedale si apre se è pronto e perfettamente efficiente. Gli indagati sarebbero sette. La Procura di Ragusa conferma l’esistenza dell’inchiesta, ma nulla fa trapelare sui nomi degli indagati; secondo alcune indiscrezioni tra loro figurerebbero il dirigente generale dell’Asp 7 Maurizio Aricò e l’ingegnere responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’ Asp7 Lorenzo Aprile. L’ipotesi di reato, per gli indagati, è di false attestazioni in concorso. In sintesi, per accelerare l’apertura del nuovo ospedale si sarebbero certificate attestazioni di conformità tecniche difformi però dalle opere realizzate.

Il nuovo ospedale di Ragusa si sarebbe dovuto inaugurare il 26 giugno scorso alla presenza del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. Poi il trasferimento dei pazienti è stato bloccato anche alla luce della decisione della Procura di aprire un fascicolo proprio per accertare se gli impianti termici, elettrici e antincendio erano a norma e se tutto fosse stato eseguito a regola d’arte.

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