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Ragusa, prosciolti sette presunti ladri: manca la querela

Gli imputati erano accusati di avere commesso numerosi furti aggravati

Di Redazione |

Il Tribunale di Ragusa, giudice unico Andrea Reale, ha dichiarato il non doversi procedere per mancanza di querela delle parti offese nel processo a carico di sette imputati di cui cinque originari di Vittoria e due albanesi, accusati di avere commesso numerosi furti aggravati (e due tentati) a Vittoria, Scicli e Ragusa. I fatti oggetto del processo risalgono al periodo compreso tra il novembre ed il  dicembre del 2017. Le vittime hanno denunciato i fatti. Le indagini delle forze dell’ordine hanno permesso di individuare i presunti responsabili, citati direttamente in giudizio senza passare dal gip del Tribunale. Nel frattempo è entrata in vigore la “riforma Cartabia” che per alcuni tipi di reato prevede la procedibilità solo con la querela di parte. Non basta più solo la denuncia come avveniva prima. Querela che non è stata presentata.

Al gruppo venivano contestati 5 episodi: il primo a Scicli, tra il 19 e 20 ottobre 2017. Danneggiati cancello esterno e saracinesca, i ladri portano via un furgone Fiorino, una Renault Clio, 800 euro di attrezzature, 700 euro in contanti oltre a concimi liquidi in fusti per 18.000 euro e sementi per altri 3.000 euro. Poi il 10 novembre 2017. Da una azienda di contrada Serra Rovetto a Vittoria vengono rubati 20 pneumatici, alcuni con i cerchi in lega, e 2 barre-scivolo di acciaio; i danni ammontano a 17.000 euro. Dopo un mese, il 10 dicembre, un colpo a Ragusa. Al Franzy’s di viale delle Americhe: viene forzata la porta laterale, aperta con un flex la cassetta di sicurezza e sottratti 5.750 euro in contanti. Poi due colpi tentati al Conad Superstore di contrada Boscopiano a Vittoria. La prima volta la banda scappa per l’arrivo della vigilanza dopo essere entrata nel negozio e avere sfondato una parete che confinava con il negozio. Ci riprovano per una seconda volta sempre dallo stesso varco che avevano già creato ma non hanno l’attrezzatura adatta a raggiungere ed aprire la cassaforte e non riescono a portare a termine il colpo. Sei dei sette imputati avevano precedenti specifici e a loro veniva contestata anche la recidiva.Il pubblico ministero ha chiesto di non doversi procedere per mancanza di querele, come prevede la legge. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Daniele Scrofani, Giuseppe Battaglia, Daniela Dimartino, Matteo Anzalone, Alessandro Agnello,  Giovanni Iemmolo e Italo Alia. Il giudice unico del Tribunale al termine della camera di consiglio ha dichiarato il non doversi procedere. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA