La Cna territoriale di Ragusa in visita al senatore Salvo Sallemi per portare alla sua attenzione, così come sta accadendo in tutta Italia con i rappresentanti parlamentari dei vari collegi, le forti preoccupazioni di artigiani e piccole imprese in ordine alla imminente scadenza dell’obbligo di stipulare contratti assicurativi (entro il 31 dicembre) a copertura di danni provocati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Stima reciproca è stata manifestata da entrambe le parti oltre alla piena disponibilità all’ascolto da parte del senatore che, con l’occasione della lettera, ha visto la Cna affrontare alcune tematiche importanti per il territorio ibleo (nella foto da sinistra Santocono, Sallemi e Caccamo).
Per quanto riguarda l’oggetto del confronto, si tratta di una previsione introdotta dalla legge di bilancio per il 2024, a cui si ricollegano, in caso di inadempimento da parte delle imprese, significative ripercussioni sia con riferimento all’assegnazione di contributi previsti in occasione di eventi calamitosi che, più in generale, nell’accesso a finanziamenti o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche. “Erano già state evidenziate – hanno affermato il presidente territoriale Cna Ragusa Giuseppe Santocono e il segretario territoriale Carmelo Caccamo durante la visita al senatore Sallemi – notevoli perplessità sulla scelta dell’obbligo assicurativo in capo alle imprese, unico caso in Europa, nonché sul percorso che avrebbe dovuto portare all’attuazione della norma, inadeguato a soddisfare i requisiti essenziali di chiarezza, trasparenza e certezza rispetto all’estrema complessità della materia”.
“A pochi mesi dall’efficacia dell’obbligo assicurativo – ancora Santocono e Caccamo – permangono primarie criticità in ordine alla sfera di applicazione della misura con riguardo ai soggetti destinatari, alla puntuale definizione delle casistiche di eventi calamitosi e catastrofali, all’adeguatezza delle coperture che dovranno essere garantite dalle polizze e, in particolare, in merito ai costi a carico delle imprese, al momento non quantificabili. Sotto quest’ultimo aspetto, ad oggi, ignoriamo i parametri che saranno utilizzati dalle compagnie assicurative nella determinazione dei premi e come questi terranno conto della condivisione del rischio, secondo il principio di mutualità, e della riassicurazione con fondi pubblici per il tramite della Sace. Non ci sono le condizioni minime di trasparenza affinché, entro il 31 dicembre, le imprese possano orientarsi consapevolmente nella scelta della polizza più appropriata alle proprie necessità. È pertanto inevitabile che la decorrenza della misura sia rinviata di almeno 12 mesi. Siamo certi che le buone ragioni sopra richiamate incontrino il consenso anche del senatore Sallemi e, nelle modalità che lo stesso parlamentare riterrà più opportune, possano essere utilizzate per sostenere l’intervento legislativo di proroga”.