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Ragusa, in ricordo di Umberto Migliorisi

Il centro studi Feliciano Rossitto organizza una interessante iniziativa per esaltare la figura del giornalista, poeta e scrittore

Di Giuseppe Nativo |

Il centro studi “F. Rossitto” organizza per domani, giovedì 30 novembre, alle 18, nella sala conferenze (via Ettore Majorana, 5), un incontro dal titolo “Ricordo di Umberto Migliorisi. Il giornalista, il poeta, lo scrittore”. La serata sarà introdotta da Giorgio Chessari (presidente centro studi F. Rossitto). A seguire gli interventi dei professori Giuseppe Miccichè (storico; presidente emerito del centro studi F. Rossitto) e Francesco Licitra. Le letture saranno curate da Ornella Cappello e Pippo Antoci. Saranno presenti la moglie e i figli di Umberto Migliorisi.

Risale a tre anni fa (maggio 2020) la dipartita di Umberto Migliorisi (1928) che tutti ricordiamo non solo come uno dei cuori pulsanti del Centro studi Rossitto, ma anche fine poeta, rappresentando la memoria storica della città di Ragusa in quanto l’universo umano, sociale e letterario su cui si è librato riguarda un vasto periodo. Altrettanto estesa nel tempo (circa un quarto di secolo) è l’attività di redattore capo svolta – con cura e passione – per la rivista trimestrale “Pagine dal Sud”, edita dallo stesso Centro sin dal 1985.

Le origini

Saccense di nascita e ragusano di adozione (trascorre alcuni anni a Pisa e Roma), Umberto intraprende un ricco percorso letterario pubblicando, a partire dalla fine degli anni ’50, vari articoli e numerose poesie sia in lingua italiana sia in vernacolo. Un’altra sua accesa passione è quella di promuovere cineforum nella Ragusa degli anni ’60, facendo parte (come consigliere) del circolo “Amici del cinema” (con sede presso i locali de “Il Convegno”; vicepresidente il compianto Angelo Campo).

Migliorisi si caratterizza per il tono schietto dei suoi versi, molto legati a quel sapore antico, genuino ed onesto della sua terra d’origine, da cui si può trarre un’ironia tagliente verso le ingiustizie sociali. È autore, tra gli altri, de “L’America di mio padre” (2009), raccolta di racconti che oscilla tra “l’autobiografismo e la fantasia” in un arco temporale che va dal 1940 ai primi anni ’50. Si tratta di nove segmenti narrativi, di cui cinque si caratterizzano come “immagini di testimonianza reale”, “sequenze narranti” che tratteggiano gli anni difficili della sua giovinezza.

Sono passati ormai diversi anni da quel pomeriggio trascorso nello studio di Umberto (per me più che un amico; malgrado la differenza di età, ci davamo affettuosamente del “tu”), fra poesie finite e altre in attesa di ispirazione. Mi colpì, allora, la sensibilità dell’uomo e un fare schivo, modesto del poeta che pur consapevole del valore delle sue “creature” me le additava con signorile confidenzialità. Con la delicata riservatezza che lo caratterizzava mi fece ascoltare un paio di poesie tratte dal suo libro “Sotto le nuvole” (1991) – che da allora tengo, in evidenza, sul mio scrittoio – regalandomi due calde chiacchiere in quella fredda serata d’inverno con la pioggia battente sui vetri della finestra che rifrangeva la sua sagoma. Una lettura intensa quella di Umberto fatta, però, con enorme difficoltà a causa dei notevoli disturbi visivi cui era soggetto ormai da tempo e che rodevano non poco il suo combattivo animo. Tra le numerose sue pubblicazioni ricordiamo la raccolta di poesie “L’Ironia” (Ed. Utopia-Centro studi Rossitto, 2006), la cui immagine di copertina riporta un disegno del maestro Guccione (“Melancolie”, 2005).

Organizzatore di cultura, ha vinto non pochi premi letterari per la poesia in vernacolo, tra cui il “Pietro Mignosi” (Palermo, ‘90), e “Marineo” (Palermo, ‘95). Studioso appassionato di poesia dialettale – da S. A. Guastella a Bonafede, da Vann’Antò a Buttitta – Migliorisi ha finito per assimilarne anche la capacità di partecipazione a motivi e temi sempre attuali. La poesia deve essere sentita, vissuta e mostrata. Diceva sempre: “La poesia è gioia, non è dolore, / non è domanda senza risposta”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA