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Ragusa, il centro studi Rossitto esalta gli aspetti naturalistici del territorio ibleo

Sabato l'iniziativa nell'ambito della manifestazione "Maccia festival"

Di Giuseppe Nativo |

Nell’ambito della manifestazione “Maccia Festival”, gruppo di eventi interamente dedicati ai temi della riforestazione e della cultura del verde, domani, sabato 11 novembre, alle 18, nell’auditorium del centro studi Feliciano Rossitto (via Ettore Majorana, 5 a Ragusa), sarà proiettato l’audio-video “Aspetti naturalistici del territorio ibleo” a cura di Rosario Ruggieri (geospeleologo; presidente del Centro ibleo ricerche speleo-idrologiche). Seguirà un recital, dal titolo “Il canto della terra. Unità e parentela di tutti gli esseri viventi”, per la regia di Pippo Antoci, affidato al gruppo teatro del Centro studi Feliciano Rossitto. Attori: Pippo Antoci, Pino Arestia, Ornella Cappello, Ida Fisichella, Mariuccia Gulino, Elisa Marino, Maria Sisino, Saro Spata. Testi di: Quasimodo, D. Atteborough, G. Bruno, F. De Gregori, Fidelfo, Papa Francesco, S. Mancuso, Ovidio, W. Whitman, A. Viola. Tecnici del suono Davide Criscione e Giovanni Linguanti. L’evento culturale è reso possibile grazie alla sinergica collaborazione del centro studi Feliciano Rossitto con l’assessorato regionale ai Beni culturali e Identità siciliana, l’associazione “Carato” e il Comune di Ragusa.

“Uomo del mio tempo” è un componimento poetico di Salvatore Quasimodo (pubblicato nel 1947 come lirica di chiusura della raccolta “Giorno dopo giorno”) che risulta segnato dall’esperienza dolorosa del secondo conflitto mondiale e dalle sue conseguenze sugli uomini e sulla natura. In tale lirica Quasimodo si rivolge all’uomo, che non ha mutato la propria natura nel corso dei secoli, soprattutto per quanto riguarda l’uso della violenza. Anche se cambiano le armi, l’uomo, fin dalla preistoria, non si è fatto scrupoli nel sopraffare e sopprimere il proprio fratello. Quasimodo chiude la poesia rivolgendosi ai «figli» degli uomini di oggi, affinché dimentichino la violenza dei propri padri e imparino il significato della fraternità. Un tema, quest’ultimo, ancora oggi di grande attualità e da cui deriva l’esigenza di rispettare la natura intesa come amorevole madre di ogni cosa.

Sono questi gli elementi cardine e punti di partenza dell’evento che – promosso ed organizzato dal Centro studi Rossitto – ha dato la spinta essenziale (la tematica, “Il canto della Terra”, è stata promossa, iniziata ed affrontata dallo stesso Centro a partire da ottobre del 2021) per trattare problematiche naturalistiche, di fratellanza tra i popoli, attraverso la lettura di alcuni brani di personaggi illustri ed accompagnati dalla proiezione audio-video proposta dal Centro ibleo ricerche speleo-idrologiche di Ragusa. Un mix di arte e narrativa teatrale (attraverso gli attori del gruppo teatrale del Centro studi Rossitto) per attestare, con forza, ancora una volta, quell’acceso desiderio di rinascita a difesa dell’ambiente auspicando quella “unità e parentela di tutti gli esseri viventi”.

Viva soddisfazione è espressa da Giorgio Chessari (presidente del Centro studi Rossitto) in quanto la «promozione ambientale, paesaggio e consapevolezza sociale sono temi che trovano proficue sinergie nella “cultura del verde”, intesa come insieme di conoscenze e azioni volte a comunicare la cura dei luoghi attraverso la bellezza negli interventi ambientali».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA