Economia
Ragusa, è sciopero generale contro la decisione di Eni di fermare lo stabilimento Versalis
Il concentramento martedì alle 10 in piazza Libertà e poi corteo sino a piazza Poste. I sindacati: "Inaccettabile la disparità di trattamento"
Le confederazioni sindacali per la chimica ed energia di Ragusa, Filctem, Femca e Uiltec, esprimono la loro ferma opposizione all’annuncio di dismissione dello stabilimento Versalis da parte di Eni. Martedì 12 novembre, a Ragusa, sarà sciopero generale del diretto e dell’indotto.
«Dopo 70 anni di produzioni industriali e sfruttamento delle risorse petrolifere del nostro sottosuolo, non possiamo accettare che tutto ciò venga cancellato da un ingiustificato annuncio di chiusura – è scritto in un documento diffuso questa mattina – Ragusa vanta una storica presenza nell’ambito minerario e della petrolchimica di Eni. La decisione di Versalis di chiudere il sito ibleo è assolutamente inaccettabile. Chiediamo che sia garantita la vocazione produttiva del sito a tutela dei lavoratori del diretto e dell’indotto, e che venga assicurato lo sviluppo anche occupazionale del nostro territorio. Il piano industriale di Eni ha annunciato un investimento di due miliardi di euro per la trasformazione della chimica di base in Italia. Tuttavia, l’unica chiusura prevista è quella dello stabilimento di Ragusa. Questa decisione appare del tutto ingiustificata, soprattutto considerando che gli impianti di etilene di Priolo continueranno a funzionare per almeno un altro anno ancora, producendo la materia prima necessaria a poter mantenere operativo anche lo stabilimento di Ragusa. Analogamente, lo stabilimento di Brindisi continuerà a produrre etilene per alimentare il suo impianto di polimeri. Perché le produzioni di Ragusa devono fermare subito se tutte le produzioni nel resto della chimica di base in Italia restano attive e in marcia?”.
“Proprio questa disparità di trattamento evidenzia un accanimento di Eni, assurdo e allo stesso tempo irrazionale, nei confronti di Ragusa e dei ragusani – è detto ancora nel comunicato – Eni non può mortificare un territorio che tanto ha dato in termini di risorse minerarie e produzioni di polimeri in 70 anni di attività. I nostri cittadini, i nostri lavoratori, le nostre imprese non meritano un affronto del genere. Ragusa ha una vocazione industriale testimoniata dalla storia, a Ragusa, inoltre, ci sono le competenze e la manodopera necessarie per un progetto di riconversione. Siamo a favore della sostenibilità dell’industria, ma Eni ci troverà contro per ogni annuncio di chiusura e dismissione. Per questo motivo, il giorno 12, abbiamo dichiarato lo sciopero generale del diretto e dell’indotto, con raduno e corteo a partire dalle 10, da Piazza Libertà fino a Piazza Poste. Lo sciopero prevede la fermata degli impianti Versalis. È un messaggio sindacale forte a sostegno della nostra iniziativa. Invitiamo tutta la cittadinanza, la rappresentanza politica, istituzionale, a ogni livello, a partecipare. Sono centinaia i messaggi già arrivati a supporto della vertenza provenienti dalla società civile, così come dalla Curia, dai Comuni del Libero consorzio Ibleo, dalle associazioni delle categorie del commercio, della logistica, dell’agricoltura, industria e dalla politica tutta». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA