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Ragusa: Consorzio di bonifica, Margiotta rassicura tutti ma l’occupazione proseguirà

Di Redazione |

Smettere o continuare su questa linea? Il dubbio che qualcuno s’è posto fa emergere qualche lieve crepa sulla condotta unitaria fin qui portata avanti dai dipendenti nella vertenza economica relativa al Consorzio di bonifica numero 8. Al ritorno dalla “missione Enna”, dove la delegazione di sindacalisti e dipendenti ha incontrato il commissario straordinario Giuseppe Margiotta, l’assemblea che si è tenuta ieri alle 16,30 negli uffici di via Della Costituzione ha deciso di continuare l’occupazione e di pressare con più forza i vertici del consorzio. In sintesi, quello di ieri a Enna può essere definito un faccia a faccia chiarificatore tra i dipendenti e il commissario. Margiotta ha preso a cuore gli impegni che gli sono stati sollecitati, ma adesso ha il compito di mantenerli. Perché dopo non ci sarà tempo per altre interlocuzioni, si passerà dall’azione del dire a quella del fare. Gli impegni assunti dal commissario Margiotta riguardano il sollecito di un incontro in Prefettura per affrontare il caso con il Comune di Modica e di diffidare l’ente nel caso non rispettasse i patti; verificare all’interno dei 2/12esimi di bilancio la possibilità di trovare la scorciatoia bancaria al fine di erogare qualche anticipo ai dipendenti che sono entrati nel settimo mese di ritardo stipendi; fare un salto la prossima settimana al Consorzio di Ragusa per affrontare direttamente con il personale lo spinoso caso che ormai si protrae da quasi un mese.

Impegni presi da rispettare subito. Questo è l’anello che tiene ancora unita l’assemblea del personale. Per capire se Margiotta ha intenzioni serie e vorrà trasformare in azione gli impegni presi sulla parola, c’è tempo fino alle 12 di oggi. In caso contrario la situazione potrebbe degenerare, per i lavoratori del Consorzio e per gli utenti del Comune di Modica e frazione di Frigintini, con in testa il sindaco Ignazio Abbate. Perché il 9 gennaio prossimo l’assemblea del personale consortile si sposterebbe da via Della Costituzione alla sede dove è ubicato il potabilizzatore installato nel Modicano col quale si eroga acqua potabile sia a Modica che a Frigintini. Non è difficile intuire quali scenari possano verificarsi da questa protesta estrema. Chiudere i rubinetti dell’acqua? Problemi di ordine pubblico? Reati civili e penali? Tutto è possibile, tutto è evitabile se si rispettano gli accordi. Di mezzo ci sono 146 famiglie con i conti correnti prosciugati da tempo. Chi può ancora far la spesa soffre meno, ma chi è giunto al parossismo della disperazione non si preoccupa se il potabilizzatore dell’acqua chiude i rubinetti diretti a Modica e a Frigintini?

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