Il programma del judo ai Giochi olimpici di Parigi si chiude con un quarto posto nella gara a squadre mista. La squadra azzurra, dopo lo splendido cammino e la sconfitta onorevole in semifinale con la Francia si arrende al Brasile nella sfida per il bronzo.
Un confronto in salita, con le sconfitte di Christian Parlati e Asya Tavano. Gennaro Pirelli accorcia il punteggio vincendo il suo confronto, poi Veronica Toniolo subisce subito l’ippon e il Brasile sale 3-1. Ci pensano Manuel Lombardo e Savita Russo (nella foto) a riportare il confronto in parità con due grandi prestazioni. L’atleta ragusana, allenata a Scicli dal maestro Pelligra presso la Koizumi, ha conquistato infatti il punto del pareggio battendo per ippon la brasiliana Quadros. Una straordinaria Savita che riesce a ribaltare la brasiliana e pareggiando, 3-3, porta l’Italia al match di spareggio.
Sul 3-3 c’è infatti il sorteggio per lo spareggio e i prescelti sono Veronica Toniolo e Silva. La brasiliana piazza subito un waza-ari, che dopo la revisione al var assegna alla squadra sudamericana la medaglia di bronzo.
Ovviamente occorre spendere due parole in più per la giovanissima atleta ragusana, Savita Russo, che oggi ha certamente fatto emozionare tutti i suoi estimatori. Per lei le Olimpiadi a soli 19 anni.
Il suo primo incontro perso, lo scorso lunedì, combattendo contro la vicecampionessa mondiale; un primo match impari. Stavolta, invece, si è finalmente vista la Savita che abbiamo conosciuto in questi anni, ha dimostrato di avere testa, tecnica e la giusta potenza. La talentuosa siciliana, subito in svantaggio per waza-ari (immobilizzazione a terra per oltre 10″) con l’esperta brasiliana Ketleyn Quadros, si è inventata un vero capolavoro ribaltando l’esito della contesa con un ippon seoi nage fenomenale a soli 26 secondi dallo scadere. Purtroppo, ribadiamo, sul punteggio di 3-3 il sorteggio ha detto malissimo all’Italia, con Toniolo (disperata e in lacrime) che ha ceduto nuovamente a Silva decretando la vittoria finale ed il bronzo olimpico del Brasile.