Ragusa
Ragusa: c’è la firma Comune-Diocesi per le chiese aperte ai turisti
Le accuse lanciate dal consigliere pentastellato Dario Gulino sono cadute nel dimenticatoio. L’esponente M5s aveva paragonato, in un post su Facebook, la Chiesa locale a una sorta di «mafia» e le somme versate dall’ente locale per il protocollo erano state considerate alla stregua di un «pizzo». Pesanti affermazioni che, com’era ovvio, hanno dato la stura a una serie di pesanti reazioni. Era intervenuto pure il vescovo, mons. Carmelo Cuttitta. Quest’ultimo aveva sottolineato che, se ci fossero state prove rispetto a quanto detto, sarebbe stato nel pieno diritto del consigliere adire le vie legali e interessare la Procura.
Da palazzo dell’Aquila, e segnatamente dal sindaco, nonostante fosse stato richiesto da più parti, in primis dai consiglieri dem D’Asta e Chiavola che si erano rivolti al primo cittadino invitandolo a stigmatizzare le dichiarazioni di Gulino, non si era invece registrata alcuna dichiarazione. Addirittura, qualche giorno dopo, nel corso di una conferenza stampa convocata per altre motivazioni, venuto fuori l’argomento, il sindaco aveva precisato che sulla questione non avrebbe rilasciato alcun commento. I fatti, però, sono chiari. Dando seguito a quanto già concordato con la Curia, l’amministrazione comunale ha formalizzato l’intesa per la fruizione dei beni ecclesiastici. Ma cosa prevede il protocollo?
L’accordo contempla che dal 3 aprile 2017 al 7 gennaio 2018 la diocesi dovrà assicurare l’apertura e la fruizione turistica in orari predeterminati del collegio di Maria (Badia), Santa Maria delle Scale, Maria Santissima dell’Itria, San Filippo Neri, San Giuseppe (Benedettine), San Giacomo, Santissima Annunziata, San Francesco all’Immacolata, Santa Maria dello Spasimo. Tutte chiese che, per il loro valore monumentale, sono particolarmente gettonate dai turisti e dai visitatori.
Inoltre, la diocesi, recita sempre il protocollo, si impegna ad assicurare in ognuna delle chiese incluse nel suddetto elenco la presenza di personale qualificato con sufficiente conoscenza della storia locale e preferibilmente della lingua inglese. A disposizione dei visitatori inoltre dovranno essere messi a disposizione guide in formato tradizionale o digitale con descrizione delle chiese in più lingue e con un itinerario da Ragusa superiore a Ragusa Ibla al fine di individuare facilmente le chiese ed agevolarne la visita.
A fronte dei sopracitati impegni della diocesi, il Comune corrisponderà alla stessa la somma forfettaria di 45.000 euro per far fronte ai costi di gestione allo scopo di garantire la fruizione delle chiese per tutto il periodo previsto in convenzione.
All’elenco delle chiese sopracitate, che saranno aperte per la fruizione turistica, si aggiungono anche la Cattedrale San Giovanni Battista, il Duomo di San Giorgio, Ecce Homo, S. Agata (all’interno dei Giardini Iblei) e Anime Sante del Purgatorio, con le cui parrocchie sono stati siglati appositi protocolli legati a finanziamenti per interventi di restauro conservativo. «Il nostro rapporto era in corso – ha affermato don Antoci dopo la firma del protocollo, a proposito dell’intesa stipulata con il Comune – e non si comprende come avrebbe potuto essere turbato da determinate dichiarazioni. In ogni caso ben venga per i turisti che già cominciano ad affollare il nostro territorio cittadino. Già nel corso di questo primo fine settimana, sarà possibile valutare alcuni risultati».
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