Sanità
Ragusa, aggressione al pronto soccorso. L’Asp non si costituisce parte civile. La Fp Cgil critica
La solidarietà all'infermiere rimasto vittima dell'esagitato accompagnatore di una paziente
Il 15 agosto 2022 la Fp Cgil segnalò l’aggressione avvenuta qualche ora prima al pronto soccorso di Ragusa, solidarizzando con l’infermiere costretto a fronteggiare – con qualche conseguenza alla propria incolumità – l’esagitato accompagnatore di una paziente in attesa di essere visitata. L’energumeno, a quanto riferito dagli addetti sanitari presenti, strattonava a più riprese l’operatore sanitario, rischiando di urtare violentemente una mamma con in braccio la sua bimba, anche loro in attesa di visita. Soltanto la presenza di spirito dell’infermiere e della mamma impedì conseguenze alla minore.
“Abbiamo avuto notizia – sottolineano dalla Fp Cgil – che a breve si svolgerà presso il Tribunale di Ragusa la prima udienza del procedimento che accerterà le eventuali responsabilità del facinoroso per quei fatti incresciosi, non è intenzione degli scriventi arrogarsi compiti e funzioni di stretta competenza degli organi preposti, meritevoli della massima fiducia e rispetto ma dispiace al nostro sindacato che, a fronte della gravità dell’evento, l’Asp di Ragusa, forse per una banale disattenzione o per altre ponderate motivazioni, non si sia costituita parte civile. Tuttavia, quali rappresentanti della Fp Cgil, non percepiamo da parte dell’Asp quella sensibilità attesa e a nostro avviso doverosa nei confronti dei propri dipendenti, i quali spesso suppliscono con spirito d’abnegazione alle contingenti criticità dovute all’esiguo numero degli addetti in servizio, situazione che a distanza degli eventi continua a perdurare”.
“I professionisti sanitari – continuano dalla Cgil – sono comunque dei pubblici ufficiali con il delicatissimo compito di sopperire alle carenze del sistema interfacciandosi con una variegata utenza, a volte oltremodo aggressiva, come nell’evento descritto. Come il 14 agosto del 2022 anche oggi la Fp-Cgil rinnova sostegno e solidarietà al collega e a tutti gli altri addetti sanitari che prima di lui e – ahimè – anche dopo, sono stati fatti oggetto di insulti ed atti violenti più o meno gravi”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA