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Ragusa, a rischio la Fiera agroalimentare mediterranea: «C’è un silenzio assordante»

Di Giorgio Liuzzo |

Il comitato di coordinamento cui è stato sempre demandato il compito di predisporre il programma e di sovraintendere alla organizzazione ed allo svolgimento della importante manifestazione espositiva, a differenza degli altri anni, non solo non è stato chiamato in causa per la pre-edizione specialistica di Modica, ma non è stato ancora nemmeno convocato.

La Fam è ormai l’unica fiera di settore rimasta in Sicilia e nel Meridione: è per questo che per la sua organizzazione occorre pensarci in tempo ed è necessario il coinvolgimento di tutti i soggetti che, oltre a dare il loro contributo per la definizione di un programma rispondente alle esigenze di tutti i soggetti interessati, possono e debbono collaborare per la migliore riuscita della manifestazione e per contribuire a far sì che essa possa richiamare la massima attenzione ai vari livelli (nazionale ed internazionale) e svolgere una efficace azione promozionale. È per questo che il Diprosilac ha deciso di chiamare in causa il presidente della Camera di Commercio del Sud-Est e di rivolgere un appello alla rappresentanza del territorio ibleo nella Giunta e nel consiglio camerali, per sollecitare la convocazione del comitato di coordinamento.

«Conosciamo la competenza e l’impegno di chi è preposto a curare gli adempimenti burocratici – sottolinea il presidente del Diprosilac, Enzo Cavallo – ma non possiamo accettare che il tutto venga affrontato senza il coinvolgimento dei vari rappresentanti degli imprenditori. La Fam non è una sagra ne può essere travisato il suo ruolo regionale di promozione e di espressione delle tante potenzialità, imprenditoriali e produttive, da mettere in mostra con l’impegno e l’orgoglio di un territorio che si è sempre saputo distinguere».

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