Pozzallo. E’ stata riconsegnata ieri ai familiari la salma di Raffaele Nanì, il 64enne di Pozzallo trovato morto sulla spiaggia della città marinara nel pomeriggio di mercoledì scorso. A disporre la consegna del defunto il sostituto procuratore Monica Monego dopo l’esito degli esami effettuati dal medico legale intervenuto sul posto. Nessuna autopsia, dunque: per il medico legale il 64enne è stato colpito da malore ed è finito in acqua dove è morto annegato.
Sin dal primo momento dal ritrovamento del corpo avvenuto nella spiaggia del “Primo scivolo”, la morte di Raffaele Nanì si era presentata come un vero e proprio giallo. Il suo corpo privo di vita è stato trovato a riva, l’uomo aveva addosso una maglietta e gli slip. In un primo momento si è subito pensato al suicidio o, addirittura, si era ipotizzato anche un possibile omicidio. Insomma, una morte sospetta difficile da decifrare.
Sul posto, oltre ai passanti che hanno dato l’allarme, sono intervenuti gli uomini della Capitaneria di Porto, i carabinieri della locale stazione e gli operatori del 118 che hanno tentato le manovre di primo soccorso, ma senza alcun esito. Il medico legale, che ha esaminato il cadavere all’Ospedale Maggiore d Modica, non ha riscontrato alcun segno esterno nel corpo che potesse far pensare all’omicidio, ma ha appurato che Nanì ha accusato un malore prima di finire in mare.
Per le indagini la Procura ha delegato i Carabinieri della Compagnia di Modica coordinati, nel caso specifico, dal tenente Massimo Farinelli, sul posto sono intervenuti i militari della stazione di Pozzallo che operativamente hanno portato avanti le indagini.
Proprio nella stazione dell’arma della città marinara, i familiari di Raffaele Nanì si erano recati nella mattinata di mercoledì preoccupati dall’assenza del 64enne del quale non avevano notizie da qualche ora. Un fatto che, vista anche la personalità di Raffaele, ha subito allarmato i parenti che hanno prontamente chiesto l’aiuto dei carabinieri. Pare che Raffaele Nanì fosse molto noto in città per la sua personalità molto fragile, sembra avesse problemi relazionali e in passato ha avuto anche diversi problemi di salute. Per questi motivi qualche ora di assenza dell’uomo, non sposato e senza figli, ha subito preoccupato i propri familiari ed è anche in virtù di questi problemi che gran parte dei cittadini hanno ipotizzato il suicidio.
La scena del ritrovamento ha subito suscitato alcune perplessità e interrogativi: come mai l’uomo ha deciso di andare in acqua in una giornata, seppur soleggiata, comunque fredda? I vestiti di Raffaele Nanì erano adagiati sull’arenile. Se una persona decide di togliersi la vita in mare, ha la lucidità di togliersi i vestiti prima di immergersi in acqua? Una domanda che sicuramente gli inquirenti si sono posti e che, in qualche modo, ha trovato una risposta nel referto del medico consegnato alla Procura. Potrebbe essere accaduto quindi che il 64enne abbia deciso di entrare in acqua e bagnare solo la parte inferiore del corpo, ma a quel punto avrebbe potuto accusare un malore che lo ha portato ad accasciarsi a terra per poi annegare.
Con la riconsegna della salma ai familiari, il caso per gli inquirenti è chiuso, ma di sicuro vi sono ancora degli aspetti della vicenda che vanno chiariti.