CATANIA – «L’ordinanza di oggi recita: «allo stato rigettiamo le richieste di apertura del dibattimento per una nuova perizia e un confronto tra l’imputata e il suocero, e questo non preclude alla conclusione degli interventi delle parti che la Corte d’assise d’appello di Catania possa accogliere la richiesta della difesa». E’ l’analisi dell’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, a conclusione del udienza del processo in cui la donna è stata condannata in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere.
«Potrebbe anche verificarsi – ipotizza il penalista – che la Corte si ritiri in camera di consiglio e invece di emettere una sentenza esca fuori con un’ordinanza che accoglie le richieste della difesa». Questo perché, spiega il legale, «la frase ‘allo statò è significativa di un rigetto che può anche essere momentaneo». «In sede di discussione – annuncia l’avvocato Villardita – insisterò sulla riapertura del dibattimento perché lo riteniamo dirimente, e ritengo anche che la Corta, con una rivisitazione della sua attuale decisione, possa accedere a questa tesi».