Pozzallo, irregolarità a bordo: fermo amministrativo per una nave battente bandiera della Tanzania

Di Redazione / 03 Ottobre 2024

Un provvedimento di fermo è stato emanato nella giornata di mercoledì dal Nucleo Port State Control della capitaneria di porto di Pozzallo. Il citato provvedimento è stato emesso a carico di una “General cargo” battente bandiera della Tanzania.

Con una stazza lorda di quasi 2000 tonnellate e circa 100 metri di lunghezza, la nave è arrivata nel porto di Pozzallo per operazioni commerciali. Le attività sono svolte nell’ambito del controllo sulle condizioni previste dalle convenzioni Internazionali applicabili alle navi mercantili impegnate in viaggi internazionali, e sono tese alla costante verifica delle condizioni di sicurezza dei mercantili, delle condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi imbarcati ed alla protezione dell’ambiente marino dagli inquinamenti.

Il provvedimento di fermo amministrativo è scattato dopo un’attenta ed approfondita ispezione, durante la quale sono state riscontrate gravi carenze in materia di prevenzione e lotta degli incendi e di gestione della sicurezza di bordo. In tutto le non conformità riscontrate sono state 26 (ventisei), di cui 07 (sette) motivo di detenzione. La nave non potrà ripartire dal Porto di Pozzallo sino a quando non saranno ristabilite le necessarie condizioni di sicurezza di bordo e solamente dopo che sarà stata nuovamente ispezionata dagli ispettori del Nucleo Port State Control di Pozzallo.

Dall’inizio dell’anno sono state ispezionate 15 (quindici) navi straniere, di queste 3 (tre) sono state raggiunte da un fermo amministrativo per riscontrare carenze in materia di sicurezza della navigazione. La citata attività continuerà anche nei prossimi mesi nei confronti delle unità che scalano il porto di Pozzallo al fine di verificare il rispetto delle convenzioni internazionali al fine di garantire la sicurezza della navigazione e tutelare l’ambiente marino e costiero oltre alla sicurezza e le condizioni di vita delle persone che sulle navi vivono e lavorano.

Pubblicato da:
Giorgio Liuzzo