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Open Arms, procura di Ragusa ricorre contro proscioglimento

Di Redazione |

CATANIA – La Procura di Ragusa ha presentato ricorso, davanti alla Corte d’appello di Catania, contro il non luogo a procedere deciso dal Gup ibleo il 4 novembre 2020 nei confronti Marc Reig Creus e Ana Isabel Montes Mier, rispettivamente comandante e capo missione della Open Arms, accusati di violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo la Procura, il Giudice dell’udienza preliminare, nel rigettare la richiesta di rinvio a giudizio, non avrebbe adeguatamente valutato i fatti a fondamento dell’accusa.

I fatti al centro dell’inchiesta risalgono al 15 marzo del 2018, quando il rimorchiatore della Ong soccorse al largo della Libia 218 persone che, dopo l’evacuazione urgente di una donna e di un neonato a Malta, furono fatte sbarcare nel porto di Pozzallo. L’accusa contesta il mancato rispetto dell’indicazione da parte della Open Arms di permettere di terminare il soccorso alla guardia costiera libica, che aveva assunto il coordinamento dell’operazione Sar. L’Ong rifiutò sostenendo che la Libia non può essere ritenuta un porto sicuro. Dopo lo sbarco a Pozzallo, indicato come Pos dall’Italia, la Procura distrettuale di Catania aprì un’inchiesta per violenza privata e associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Ma il Gip di Catania ritenne di non ravvisare elementi idonei a contestare il legame associativo, lasciando l’ipotesi per il comandante e la capo missione, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violenza privata. Il fascicolo fu trasferito per competenza a Ragusa, dove il Gup, rigettando la richiesta della Procura, dispose il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per il reato di violenza privata e perché non punibile per stato di necessità per il reato di favoreggiamento. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA