Ragusa
Nuovo ospedale di Ragusa ancora senza certezze, Piccitto: «Basta prese in giro»
Il sindaco contesta le scelte politiche della Giunta regionale, ne evidenzia i limiti condannando la corsa all’accaparramento dei manager e rileva la ricaduta disastrosa sulla situazione paradossale che vede Ragusa con tre ospedali attivi e nessuno fruibile in cui medici e infermieri possono prendersi cura soltanto di scatole piene che continuano ad aprire e a richiudere all’occorrenza: “Il manager non è stato in grado di definire una tempistica certa, soprattutto alla luce della scadenza del suo mandato che sta approssimandosi, prevista per il 30 giugno – scrive Piccitto – Ho deciso, pertanto, di continuare a monitorare le diverse fasi del trasferimento, che dovrà avvenire secondo quanto previsto nel piano di riordino sanitario regionale, che include l’Uoc di Malattie Infettive, attualmente ospitato presso l’ospedale Civile e che non era stato inserito nel cronoprogramma presentato alla stampa lo scorso 13 giugno. Peraltro, non ci risulta al momento alcuna comunicazione da parte dell’Asp in merito alla sentenza del Tar Sicilia, che ha accolto il ricorso del Comune di Ragusa specie rispetto alla mancata previsione dell’Uoc di Neurologia. Non vogliamo più essere presi in giro, tanto più che nel sopralluogo di qualche giorno fa, avevo potuto osservare di persona che se questo ospedale non apre non è certo per colpa di chi, ogni giorno, lavora con passione ed impegno, o della struttura in sé. Questa città non merita di soffrire disagi assurdi, senza date certe, per colpa di non meglio precisati colpi di scena che hanno l’ignavia e l’inefficienza come criterio guida. Come abbiamo fatto finora saremo con il fiato sul collo di tutti i protagonisti di questa situazione grottesca”.
Eppure secondo la nota interna inviata dai vertici dell’Asp di Ragusa martedì 27 ai direttori medici, ai coordinatori infermieristici di tutti gli ospedali della provincia la data dovrebbe essere il 4 luglio. Scrive la direzione strategica dell’Asp 7 composta dal direttore generale Maurizio Aricò, sanitario Pino Drago e amministrativo Elvira Amata: “La scrivente direzione strategica ha provveduto a diramare, alle strutture ospedaliere aziendali, una direttiva finalizzata alla sospensione dei ricoveri programmati sino al 27/06/2017, al fine di favorire il complesso processo di trasferimento dei reparti presso il Nuovo Ospedale di Ragusa. Considerato il lieve differimento della data di apertura del Nuovo Ospedale di Ragusa — “Giovanni Paolo li”, si dispone il prosieguo della sospensione dei ricoveri programmati sino al 03/07/2017, fatte salve nuove disposizioni, da parte della scrivente direzione”.
Ieri mattina il reparto di Cardiologia, attualmente senza degenti, doveva essere definitivamente trasferito al Nor. E invece nulla. Si suppone che questi giorni dovrebbero bastare a completare “qualche piccolo impianto”, a risolvere le “criticità sopraggiunte” e a definire l’iter amministrativo e burocratico per presentare la Scia, ovvero l’autocertificazione da presentare ai vigili del fuoco per dichiarare che il Nor è a norma di legge e quindi può accogliere i malati con l’autorizzazione al trasferimento autorizzata dal direttore sanitario Pino Drago.
Ma il condizionale è d’obbligo. Perché, nonostante il ritornello ripetuto dal manager, “l’ospedale è pronto”, a distanza di 8 giorni dall’inizio di un cronoprogramma diventato carta straccia, la situazione sembra fuori controllo. Fare un passo indietro potrebbe essere l’unico modo per andare avanti.
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