La nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms, Golfo Azzurro, è entrata senza alcuna autorizzazione nelle acque territoriali italiane facendo il suo ingresso nel porto di Pozzallo ed è ferma in rada.
Al momento non è previsto alcuno sbarco dei passeggeri e dell’equipaggio della nave che attende da 72 ore l’autorizzazione da parte delle autorità italiane. Il comandante in seconda della Capitaneria di porto di Pozzallo Marco Tognazzoni conferma che «al momento non ha alcuna autorizzazione del ministero dell’Interno o delle Infrastrutture a far sbarcare le persone soccorse dalla nave dell’ong spagnola».
Appare sempre più certo che vi è in un braccio di ferro diplomatico tra Malta e Italia nella gestione di questo salvataggio di tre cittadini libici che sarebbero a bordo della nave Golfo azzurro. Tutta l’operazione di soccorso, infatti, secondo quanto si apprende, è stata gestita dal Centro di coordinamento di Malta e dunque spetta alle autorità di quel paese indicare il porto dove sbarcare.
E infatti il soccorso dei migranti da parte della Golfo Azzurr, come ha ricostruito la Guardia Costiera italiana, è avvenuto il 6 agosto in acque Sar maltesi. «E’ opportuno evidenziare – sottolinea il comando generale – che le autorità maltesi, al termine delle operazioni di soccorso, disponevano che la predetta unità dirigesse con i migranti verso il porto di Lampedusa, decisione presa senza il previsto e preventivo avallo della autorità marittima italiana».
La quale, però, «essendo venuta comunque a conoscenza dell’iniziativa maltese, comunicava formalmente l’indisponibilità del porto di Lampedusa». Per questo Golfo Azzurro era rimasta in acque internazionali «in attesa delle determinazioni spettanti alle autorità maltesi, coordinatrici del soccorso».
La Guardia Costiera, infine, precisa che «prima di essere coinvolta nelle operazioni di salvataggio» la nave «era diretta a Malta per avvicendamento equipaggio».