Modica, l’edizione serale della Vasa Vasa non convince gli studiosi del folklore locale: “Tradizione snaturata”

Di Redazione / 28 Marzo 2024

Si avvicina la Pasqua e in questa occasione l’Unitre ha presentato il libro “La Pasqua in Sicilia” di Francesco Luca Ballarò e Francesco Daniele Miceli. Durante la presentazione, parlando della tradizionale festa della Madonna Vasa Vasa, Marcella Burderi, studiosa di tradizioni locali e profonda conoscitrice dell’iniziativa religiosa, e il professore Uccio Barone, al tavolo dei relatori, hanno riportato l’attenzione su un tema che, in questi anni, ha fatto molto discutere in città ovvero la scelta di dislocare e ripetere anche di sera la tradizionale manifestazione del giorno della Pasqua che storicamente culmina con il bacio e la benedizione della Madonna alle 12 in punto in piazza Monumento.

L’edizione serale della Madonna Vasa Vasa introdotta nel 2016 ha da sempre diviso la città fra coloro che hanno accolto con grande gioia il prolungamento della festa e coloro che invece, osservanti della tradizione, hanno visto questa innovazione come una forzatura. «Innovare una tradizione – ha spiegato Marcella Burderi – è sempre possibile ma il limite dell’innovazione sta nel non stravolgerla. Se il bacio è dal 1649 un gesto che avviene in un luogo e in un tempo preciso ci sarà pure una ragione e se ciò viene cambiato deve essere motivato altrimenti è solo spettacolarizzazione». La pensa allo stesso modo il professore Uccio Barone che, sin dalla prima edizione, ha espresso la sua contrarietà, in particolare al pellegrinaggio della Madonna in altre chiese o del Cristo che si inchina davanti a San Giorgio. «Ogni festa – spiega il professore Barone – ha un suo tempo e un suo gesto e cambiare i riti è un’operazione pericolosa, perché modificare le tradizioni vuol dire sminuire la festa. Non credo che modificando il valore dei riti si possa fare sviluppare il turismo a Modica, ci vuole ben altro. Si tratta di un problema culturale e il clero ha grande responsabilità in questo senso perché non avrebbe dovuto concedere l’introduzione di questi cambiamenti. Pensiamo ad esempio a Sant’Agata a Catania la cui festa è rimasta fedele alla tradizione dal 1500».

E a proposito di clero, arriva pronta la risposta di don Antonio Maria Forgione, parroco della chiesa di Santa Maria di Betlemme, la chiesa protagonista della festa della Madonna Vasa Vasa. «Ci tengo a precisare che – dichiara don Antonio – la decisione di prolungare la festa anche di sera è stata mia e non ci sono motivazioni politiche come in questi anni ho sentito spesso dire a qualcuno. Ho ritenuto che la Pasqua, che è la festa più importante per la Chiesa, che è la festa della gioia, del passaggio dalla morte alla vita, meritasse di essere vissuta tutto il giorno come avviene in altre realtà vicino alla nostra. E così, dopo essermi consultato con altri sacerdoti e con il vescovo di allora, ho portato avanti questa idea. Sono del parere che le tradizioni vanno rispettata ma possono essere innovate, in fondo la storia dell’uomo è in continua evoluzione, per cui credo che la festa non sia stata sminuita ma anzi arricchita».

Condividi
Pubblicato da:
Giorgio Liuzzo