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Modica e il dissesto, l’ex sindaco Buscema bacchetta l’attuale primo cittadino

"Non può fare di tutta l'erba un fascio, ci sono precise responsabilità e la Monisteri lo sa benissimo"

Di Redazione |

“La delibera di Giunta con cui si decide di avviare la procedura di dissesto, e la relativa dichiarazione del sindaco Monisteri, con cui si motiva il perché di questa scelta drammatica, non mi colgono di sorpresa, né sono per me motivo di soddisfazione, sebbene tale scelta ratifichi e renda ufficiale una situazione finanziaria gravissima, che il sottoscritto insieme alle forze di opposizione hanno vanamente denunciato in questi ultimi anni”. E’ quanto afferma Antonello Buscema (nella foto), sindaco della città nel periodo compreso tra il 2008 e il 2013.

“Tuttavia ritengo che di fronte a un atto amministrativo così gravido di conseguenze negative per i nostri cittadini (dall’aumento delle aliquote fino al massimo consentito, all’incremento delle tariffe relative alle imposte e alle tasse locali; per non dire dei limiti posti agli impegni finanziari dell’ente, con relativa impossibilità di attuare politiche di sviluppo; per finire con il blocco di tutte le azioni esecutive dei cittadini e delle imprese volte al recupero dei crediti) – continua Buscema – solo un atteggiamento e una presa di posizione chiara ed inequivocabile da parte del sindaco possano trovare la comprensione dei modicani o almeno di coloro che da anni hanno denunciato invano la dissennata politica finanziaria dell’Ente”.

“E invece il comunicato del sindaco Monisteri – è sottolineato ancora da Buscema – tende ad intorbidare ancora una volta le acque, facendo riferimento ad una generica, diffusa ed impalpabile responsabilità di tutti gli amministratori che “in tantissimi anni” si sono succeduti. Mi permetto, al tal proposito, di far notare che non si può mettere sullo stesso piano il comportamento di chi come me, nel dicembre del 2012, ritirò la propria candidatura alle primarie del Pd – passo necessario per partecipare  alle imminenti elezioni politiche –, al  fine di  poter garantire la propria presenza e il proprio contributo, in consiglio comunale e nella città, nei giorni in cui si doveva approvare il piano di riequilibrio salvando il Comune dal dissesto incombente; e chi ha finalizzato interamente il proprio operato, in qualità di sindaco, per quasi dieci anni, alla ricerca del consenso in vista delle elezioni regionali. Non si può equiparare chi ha fatto arrivare alle casse del Comune circa 64 milioni di euro per pagare i creditori e chi non è nemmeno riuscito a spenderli interamente questi fondi, fino al punto di vedersi costretto a restituirli in parte alla Cassa Depositi e Prestiti, mentre nuovi debiti, maggiori dei precedenti, si andavano consolidando”.

“Non si può affermare che ha agito con la stessa cura chi come me e la mia amministrazione, dal 1° gennaio 2013, il giorno dopo la sua approvazione – cominciò ad attuare il piano di riequilibrio con grandi sacrifici, e chi, appena eletto, decise di farne un altro, approvato dopo anni e quindi inapplicabile ed inefficace nei fatti. Anche perché quotidianamente contraddetto dall’allegra politica finanziaria praticata al contempo. Né è possibile accettare che si dica che occorre un progetto nuovo per il futuro della città senza voltarsi indietro, secondo il celebre adagio “chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato ha dato, ha dato, scurdammoce ’o passato”. Guardare al passato è indispensabile non per piangere sul latte versato ma per capire gli errori fatti ed evitare di ripeterli in futuro. Ogni progetto di sviluppo che non sappia trarre dal passato le indicazioni da seguire e gli errori da evitare è destinato al fallimento, come la storia ci insegna. Si chiedono pertanto al sindaco dichiarazioni e atti più coerenti e più chiari: sicuramente avrà contro qualche onorevole, ma avrà al suo fianco la città, la sua parte migliore, per primi coloro che in questi “tantissimi anni” l’hanno onestamente e con grande passione amministrata. Talvolta avremo anche sbagliato, ma in buona fede e anteponendo il bene comune ai nostri interessi”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA