Il corpo della ragazza, estratto dalle lamiere, è rimasto sull’asfalto fino a quando non è stato trasportato all’obitorio del cimitero di Rosolini. I rilievi sono stati affidati ai carabinieri e i vigili urbani. Anche il compagno e il bambino si sono feriti durante l’impatto ma in maniera non grave. Si trovano ricoverati all’ospedale Maggiore di Modica e le loro lesioni sono ritenute guaribili dai medici nell’arco di pochi giorni.
E’ ancora difficile comprendere la dinamica dell’incidente. Fondamentale sarà la testimonianza del marito della donna. I carabinieri della compagnia di Noto, che coordinano le indagini, non hanno ancora fatto sapere se l’uomo sia già stato sentito o meno. Non è chiaro se l’incidente sia stato dovuto all’alta velocità o a qualche ostacolo improvviso che ha spiazzato il conducente, fatto sta che la macchina, che in quel momento saliva in direzione Modica, ad un tratto è andata a sbattere contro il muro alla propria sinistra andando ad invadere, cioè, la corsia opposta. Parte del muro a secco è andata completamente distrutta a conferma della violenza dell’impatto.
Elena era molto conosciuta in città dove aveva un salone da parrucchiera. Il suo salone si trovava a Modica bassa in pieno centro storico. Stando al racconto di chi la conosceva e ha scritto sul suo profilo Facebook ha avuto anche un passato da componente del corpo bandistico della città di Modica. Il bimbo è arrivato poco prima del suo trentesimo compleanno compiuto l’otto gennaio, gli amici la ricordano come una ragazza gioiosa e piena di vita, una donna che dava grande importanza e valore all’amicizia. Nel pomeriggio di domenica la famiglia faceva rientro da una giornata trascorsa nel Siracusano, l’ultimo momento felice prima di quello schianto fatale la strappasse per sempre alla vita.