MODICA – Per dissimulare gli incontri con i fornitori utilizzavano una piccola impresa di ristrutturazione edile, che consentiva loro anche di usare un linguaggio criptico per indicare la sostanza stupefacente. E’ uno dei particolari dell’operazione antidroga “Pittore barocco” eseguita dai carabinieri nel Ragusano che ha portato all’arresto di nove persone tra italiani e stranieri di età compresa tra i 20 e i 50 anni. Questa notte oltre 40 militari della Compagnia di Modica, insieme alle unità cinofile e del nucleo Elicotteri, hanno dato esecuzione ai provvedimenti cautelari emessi dal gip di Ragusa su richiesta della locale Procura. Le indagini, scattate le nel febbraio 2017 e andate avanti sino allo scorso marzo, hanno fatto luce su una fiorente attività di spaccio nel cuore del centro storico di Modica.
L’attenzione degli investigatori si è focalizzata inizialmente su Achref Neila, 26 anni, tunisino, e Aziz Hacham, 35 anni, marocchino, arrestati in flagranza con oltre 250 grammi di hashish suddivisi in due panetti e stecche già pronte per la vendita. Ad Hacham sono stati sequestrati inoltre altri 50 grammi di hashish. Da qui sono partite le indagini che hanno permesso di ricostruire numerosissimi episodi di spaccio nelle piazze e nei vicoli della città e di localizzare veri e propri laboratori di spaccio, realizzati in cantine e garage, dove veniva custodita la merce e dove spesso si realizzavano gli scambi. Successivi periodi di osservazione e pedinamenti hanno consentito di individuare altre persone coinvolte nell’illegale commercio sulla piazza della Contea, come Mohamed Qantar, marocchino 38 anni, che non solo collaborava con i due extracomunitari ma, a sua volta, era riuscito a farsi aiutare da insospettabili incensurati per evitare i controlli delle forze dell’ordine.
Tra questi c’era Laura Curto, modicana, 28 anni, che si occupava di nascondere la droga in un luogo sicuro tra le campagne di Modica, e il fratello Giovanni, 37 anni, che aveva, invece, il ruolo di corriere e che è stato arrestato con oltre 90 grammi di marijuana. Stessa sorte anche per il collega di lavoro Rosario D’Amico, 49 anni, arrestato poiché sorpreso con 3 chili di hashish nascosti tra gli attrezzi da lavoro. Questi ultimi utilizzavano come copertura l’attività d’impresa di ristrutturazioni edili e pittura intestata al Qantar, non solo per utilizzare il linguaggio criptico per indicare la sostanza, ma anche per effettuare i numerosi viaggi a Catania per reperire, acquistare e trasportare grossi quantitativi di sostanza “trovando la fattiva collaborazione” di Francesco Di Mauro, catanese, 40 anni.
Un ultimo fronte è quello rappresentato dai romeni Adina Toader, 26 anni, compagna di Aziz Hachiam con cui collaborava per rintracciare i clienti, e Radu Nichifor, 31 anni, spacciatore. “Le indagini – spiegano gli investigatori – hanno evidenziato che gli indagati traggono il proprio sostentamento esclusivamente, tranne per alcuni, dallo spaccio degli stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina, effettuato prevalentemente nel circondario del comune di Modica”. Durante le indagini sono stati sequestrati complessivamente oltre 4 chili di stupefacenti. Per un modicano di 50 anni è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.