RAGUSA – La mobilità sostenibile è nei sogni della comunità ragusana da oltre 20 anni, da quando la metropolitana di superficie entrò nell’immaginario collettivo grazie ai progetti redatti, sotto la sindacatura Chessari, dall’ingegnere Fabio Ciuffini. Era il 1996 e da allora la politica non è ancora riuscita a concretizzare l’opera che rivaluterebbe la linea ferrata lungo i due centri storici della città, collegandoli al maggior sito di attrazione turistica, ovvero il Castello di Donnafugata, nonché all’area del nuovo ospedale.
La speranza della comunità locale ha avuto uno scossone nel 2016 quando si prospettò la possibilità di accedere al finanziamento di 18 milioni di euro a valere sul famoso Bando per le periferie del quale Matteo Renzi parlò direttamente coi ragusani in occasione della campagna elettorale referendaria. A quella suggestione seguirono il crollo del Pd, l’avanzata del governo gialloverde, il congelamento delle risorse destinate al capoluogo ibleo. I risvolti, tuttavia, non furono negativi. Da quello che appariva come l’ennesimo rinvio dell’opera partì una nuova, doppia, speranza. Da un lato il repentino ritorno della metroferrovia nell’agenda della politica nazionale grazie alla rimodulazione delle risorse statali. Dall’altro il progetto della metropolitana di superficie approda anche al centro della programmazione regionale, con il governatore Nello Musumeci che oggi ha annunciato lo stanziamento di 23 milioni di euro per la realizzazione della Metroferrovia di Ragusa.
Risale ad agosto 2018 la sottoscrizione dell’intesa tra Regione, RFI e Comune sul progetto. I 23 milioni regionali verranno destinati alla progettazione dei collegamenti secondari, quelli relativi alle fermate, inizialmente cinque che poi verranno integrate. Alla fine l’infrastruttura, lunga circa 10 chilometri, comprenderà la stazione di Cisternazzi e le fermate di Colajanni e Carmine, prima, e Ragusa Centrale e Ragusa Ibla, dopo. Previste inoltre le realizzazioni di diversi ascensori che serviranno per recuperare gran parte dei dislivelli che oggi penalizzano la mobilità interna al centro storico, oltre al ripristino dei percorsi pedonali che permetteranno alla ferrovia urbana – con cadenza di 30’, 40’ nelle due direzioni – di integrarsi compiutamente con la città storica ed insieme di connettersi con l’esistente stazione di Ragusa Centrale, con la nuova fermata Colaianni integrabile con la Stazione degli autobus extraurbani e con il nuovo grande Polo ospedaliero di Ragusa attraverso la nuova fermata Cisternazzi. E’ stato anche ipotizzato anche un servizio – di grande importanza culturale e turistica – che, con cadenza bi-oraria, connetta la stazione di Donnafugata con Ragusa e Modica.
Un sistema informativo basato su segnaletica fissa e leggibile su apparati mobili, permetterà poi a tutti, cittadini e turisti di avvalersi della ferrovia urbana. Un servizio di minibus navetta in coincidenza con arrivi e partenze dei treni consentirà una completa integrazione con la mobilità cittadina.