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Maltrattamento di alunni, assolte due maestre a Modica per insufficienza di prove

Il procedimento si è chiuso a distanza di otto anni dai fatti e il cambio di tre giudici

Di Redazione |

A distanza di otto anni dai fatti ed il cambio di tre giudici è finito con due assoluzioni per la vecchia insufficienza di prove ora prevista dal secondo comma dell’articolo 530: “Quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato”, il processo davanti al Tribunale di Ragusa ai danni di due insegnanti di una scuola materna di Modica accusate di «maltrattamento di alunni a loro affidati per ragioni di istruzione ed educazione», il tutto aggravato dall’abuso di potere. Il procedimento, iniziato davanti al giudice Eleonora Schininà, poi assegnata ad altra funzione, è proseguito davanti al collega Gaetano Di Martino, quindi, è stato affidato al giudice Gemma Occhipinti dopo che Di Martino è stato applicato al Tribunale di Caltagirone.

“Mio figlio – ha detto in aula una mamma – mi diceva che i bambini erano divisi in buoni e monelli”. Un papà ha detto che il figlio era nervoso perché insieme ad altri 3-4 era stato inserito nel tavolo dei monelli. Ho parlato con le maestre ma hanno negato. Poi, altre due-tre mamme mi hanno confermato che qualcosa non andava ed ho chiesto il trasferimento di mio figlio poiché la notte non dormiva”.Le insegnanti assolte dal Tribunale sono Graziella Spadaro, 65 anni, e Giuseppina Nicolosi 51 anni, all’epoca alla De Amicis di Modica. Il pm Concetta Vindigni ha chiesto per entrambe la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Per la condanna anche le parti civili, i genitori di cinque bimbi rappresentati dagli avvocati Giovanni Favaccio, Giovanni Bruno, Giovanni Cassarino e Piero Sabellini. Otto anni fa il gip aveva respinto la sospensione cautelare dall’insegnamento delle due donne. Prima della sentenza la parola è andata agli avvocati difensori Enzo Trantino e Tiziana Aloisio per Graziella Spadaro ed Enrico Platania per Giuseppina Nicolosi. Il giudice ha riqualificato l’episodio dello schiaffo che avrebbe dato la maestra Spadaro sulla bocca al bimbo che ne aveva morso un altro, come abuso dei mezzi di correzione, reato improcedibile perché prescritto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA