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L’Asp 7 di Ragusa e le politiche del personale, la Fp Cgil: “Urge un confronto”

Il segretario generale Fernandez chiede di mettere ordine al lavoro degli uffici

Di Redazione |

“Nel primo incontro con il commissario Asp Giuseppe Drago, appena nominato, la delegazione della Fp-Cgil aveva posto fra l’altro l’accento sulle carenti relazioni sindacali, ultimo episodio il comportamento del precedente commissario che in fretta e furia dispose la mobilità interna di 20 infermieri, 14 Oss ed un numero imprecisato di As verso i presidi di Modica, senza che venisse inviata alle organizzazioni sindacali la prescritta informativa”.

E’ quanto dichiara Nunzio Fernandez, segretario generale della Fp Cgil di Ragusa, che in una nota denuncia limiti e difficoltà relazionali con la Fp Cgil di Ragusa e l’Asp 7 di Ragusa.

“A nostro parere – continua Fernandez – è opinabile il presupposto di un presunto esubero di personale nei presidi ospedalieri di Ragusa e Vittoria ma è altrettanto ovvio che il nuovo commissario non può sconfessare di punto in bianco il lavoro degli uffici preposti e le determinazioni unilaterali dell’ufficio del Personale. La percezione della Fp Cgil sul modus operandi degli uffici amministrativi viene confermata negli ultimi giorni, dalla gestione del processo di progressioni verticali del personale che da decenni non riesce ad avanzare professionalmente ed economicamente in maniera significativa e diffusa, il tutto acuito dall’intollerabile sgarbo istituzionale riservato a questa organizzazione sindacale, lasciando senza risposta le circostanziate eccezioni riguardo alle procedure di progressione di carriera del personale amministrativo e tecnico”,

La disamina del segretario generale della Fp Cgil pone alcune questioni che si connettono alle progressioni orizzontali e verticali dove non mancano anche qui esempi di eccessiva discrezionalità.

“Anche le progressioni economiche “orizzontali” – sostiene il segretario generale della Fp Cgil di Ragusa – lasciano presagire ad esclusioni mirate ed incomprensibili concettualmente, aggravate da una presumibile imprecisione del “data base” curriculare del personale. L’ipotesi che la corretta estensione delle graduatorie di merito preoccupa il sindacato; se si aggiunge inoltre una certa continuità fra funzionari addetti alle selezioni con le organizzazioni sindacali di appartenenza, delle quali risultano dirigenti non promette nulla di positivo, ragioni di opportunità suggerirebbero ai soggetti interessati un passaggio delle consegne. Tornando alla gestione delle progressioni verticali, si può ipotizzare una certa superficialità ed eccessiva discrezionalità, visto che sono stati esclusi dalla selezione dipendenti che hanno medesimi requisiti di chi invece è stato ammesso alle selezioni, frutto della carente documentazione inserita nei data base aziendali? Si aggiungono a questa le altre strategie aziendali che vengono da un oscuro passato prossimo e che penalizza nelle stabilizzazioni categorie di lavoratori come gli ausiliari ma anche operatori Ced e quant’altro e mentre in via G. Di Vittorio si continua a sfogliare la margherita per stabilire se certe categorie di lavoratori servono o non servono, le altre Asp regionali si sono già attivate per stabilizzarle”.

“Molto altro si potrebbe scrivere sul rapporto fra numero di posti messi a verticalizzazione ed il numero di dipendenti di quelle categorie in dotazione organica – ancora Fernandez – Si dirà che tutto è stato studiato per migliorare il funzionamento dei servizi e degli uffici e che il centro decisionale, come da norme di riferimento, è in capo alla Direzione Strategica; ebbene, non crediamo che negli ultimi anni i risultati dell’Asp di Ragusa pesata sulla mission aziendale possano considerarsi esaltanti, forse in maniera più accentuata della media regionale: dalle liste d’attesa, alle spese inutili se non dannose, come i “medici gettonisti”, al discutibile e obsoleto regolamento sui buoni pasto e i ritardi nella corresponsione dei benefici contrattuali della dirigenza sanitaria o la distribuzione al personale del comparto dei risparmi del fondo incentivante 2017/2020”.

“Tanto altro ancora si potrebbe segnalare – conclude Fernandez – ma di tutto ciò non possiamo attribuire responsabilità al neocommissario, al quale la Fp Cgil chiede con forza, un cambio di passo in tutti i settori dell’Asp ed in particolare nel settore amministrativo, tecnico e informatico, affinché possano assicurare il giusto supporto all’azione sanitaria, assistenziale e di prevenzione che tutti i cittadini di questa provincia meritano”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA