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La festa: San Giovanni Battista raccoglie l’abbraccio di tutti i suoi fedeli

Di Michele Farinaccio |

Domenica sera, piazza stracolma e risate a crepapelle per lo spettacolo dei “Soldi Spicci”, noto duo comico palermitano, composto da Claudio Casisa e Annandrea Vitrano, e dei “Samizdat”, nati come Nomadi cover band, che uniscono la musica all’impegno sociale, trattando argomenti di interesse comune e promuovendo con le loro iniziative progetti sociali. E proprio per le iniziative sociali e di solidarietà si è contraddistinta l’edizione 2016 della festa. “Due cose voglio sottolineare – commenta il parroco della Cattedrale, don Girolamo Alessi – da una parte i momenti vissuti a San Pietro e al santuario del Carmine, che hanno avuto una grande partecipazione, e poi la grande generosità e disponibilità da parte dei ragusani. Sabato, domenica e lunedì ci sono state circa 300 donazioni, che non sono affatto poche. Noi pensiamo di riuscire a ritagliare una significativa offerta per realizzare qualcosa di importante per queste popolazioni. Pensando al futuro, il nostro intento è proprio quello di continuare a creare relazioni con le varie comunità parrocchiali, e quest’anno abbiamo allargato anche fuori città con la partecipazione della città di Vittoria e di Monterosso Almo”.

Grande soddisfazione anche da parte del comitato dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, che per il settimo anno consecutivo ha curato l’organizzazione della festa. “Le iniziative sono riuscite pienamente – commenta il portavoce del comitato, Simone Digrandi – a Palazzo Garofalo c’è stato grande spazio alla cultura e sul palco di piazza San Giovanni abbiamo avuto tre giorni pieni di condivisione, prima con le rassegne teatrali, e poi con la serata di domenica scorsa quando la piazza è stata piena davvero all’inverosimile. Abbiamo dunque creato condivisione e allo stesso tempo sensibilizzato la comunità a dare una mano ai terremotati. Si tratta, tra l’altro, di iniziative di solidarietà assolutamente “tracciabili”, dal momento che è stata data una ricevuta e perché poi questi soldi andranno a finanziare progetti ben precisi”.

Le Tradizioni m.f.) “U iaddu co cinu” è il piatto che ieri ha dominato sulla tavola dei ragusani. Per i festeggiamenti di San Giovanni non può infatti mancare il piatto tipico ibleo, legato indissolubilmente alla festa patronale. In verità, a dispetto del nome, quello che finisce in tavola non è un gallo ma una gallina ripiena e preparata secondo differenti varianti, anche se la ricetta più diffusa la vede ripiena di carne tritata, riso, verdure, carote. Solitamente viene bollita, in modo da poterne usare il brodo per cucinare anche la pasta. Un piatto prelibato appartenente alla tradizione culinaria iblea, che di generazione in generazione viene tramandato e cucinato in quasi tutte le famiglie. C’è anche chi compra il piatto già pronto e chi va tra le masserie alla ricerca della gallina migliore.

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