Ragusa
I sindaci: «Per la Rg-Ct è tutto ok guai a chi si metterà di traverso»
Catania – Cinque sindaci: quello di Francofonte, Salvatore Palermo, quello di Lentini, Saverio Bosco, quello di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, quello di Vizzini, Vito Cortese e quello di Carlentini, Giuseppe Basso. E con loro i due rappresentanti del Comitato ristretto per la Ragusa-Catania, Roberto Sica e Salvo Ingallinera. Preoccupatissimi, agitati, molto agitati dopo avere letto due giorni fa sul nostro giornale la presa di posizione dell’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, a proposito del possibile costo del pedaggio sulla superstrada che dovrebbe nascere. I sindaci contestano i numeri dell’assessore, confermano, invece, quelli diffusi ieri dal concessionario che si è aggiudicato il project financing, che sono un po’ più bassi di quelli molto allarmanti e, francamente, inaccettabili, indicati come possibili, appunto, dalla Regione.
Intanto i sindaci prendono posizione, si riuniscono a Francofonte davanti a una fila di casse di arance (qualcosa in più che una scelta scenografica) e dicono chiaro e tondo che respingono qualsiasi tentativo di usare ancora la Ragusa-Catania come strumento politico, magari come arma di ricatto o di propaganda. Abbastanza duri, se non durissimi. «Le notizie di stampa ieri riportate in ordine al costo del pedaggio della Ragusa-Catania , appartengono senza tema di smentite alla categoria di notizie aventi la finalità di stupire i lettori. Nei fatti la tariffazione era stata definita sin dal 28-luglio del 2017 e reiterata l’11 gennaio del 2018 così come ieri precisato dal concessionario nelle dichiarazioni pubblicate su la Sicilia».
Insomma, per cominciare i sindaci dicono che la Regione ha dati inesatti, quando ha parlato di costo euro di 0,22 centesimi al chilometro e, quindi, di circa 18 euro di pedaggio per un percorso completo Ragusa-Catania. Stando agli accordi presi, almeno per quanto riguarda i veicoli leggeri, la tariffa dovrebbe attestarsi sui 12 euro. Ma, spiegano i sindaci, con prospettive comunque favorevoli per gli automobilisti. «L’articolo 14 della convezione sancisce – dicono i primi cittadini – che il concessionario in accordo con gli enti locali interessati e con la Regione siciliana, in fase di esercizio, potrà formulare una rimodulazione delle tariffe abbassando ulteriormente il pedaggio».
Quindi, seguendo questi accordi, si potrebbe anche pagare meno in seguito, fermo restando, in questo caso, un accordo da fare tra concessionario, enti locali e Regione. Stando così le cose per i sindaci e per il Comitato non c’è alcun motivo di far scattare allarme ingiustificati.
«La procedura – dicono – è perfettamente incastonata della direzione corretta dopo gli ultimi interventi del coordinamento dei sindaci e del Comitato presso il Mit». A questo punto, come detto, i sindaci alzano i toni dell’intervento e parlano apertamente di barricate contro eventuali tentativi di bloccare ancora l’opera.
«La riunione dei sindaci e del Comitato ribadisce che verranno sventate e denunciate all’opinione pubblica qualsiasi tentativo di interrompere il corretto andamento della procedura. Il contributo pubblico e privato è stato definitivamente blindato con le procedure definite nelle sedi istituzionali : in tal senso l’Anas con due leggi nazionali dispone di oltre 149 milioni di euro e la Regione Siciliana di oltre 217 milioni di euro di fondi Par/Fas 07/13. Tali finanziamenti sono stati riconfermati già a fine 2017. Ci stupisce quindi, mentre l’attenzione è concentrata sulla chiusura della procedura, che qualcuno cerchi di spostare l’attenzione su cose già fatte e assodate anche in modo tendenzioso. Ricordiamo che i ritardi che si sono registrati in questo insopportabile lungo tempo trascorso, sono stati pagati a caro prezzo con decine di morti. I rappresentanti istituzionali dei territori interessati impediranno ogni strumentalizzazione ed interferenza di qualsiasi provenienza essa sia; i sindaci hanno reciprocamente preso impegno che si costituiranno nelle sedi opportune a fianco dei cittadini che per l’attuale situazione del percorso, dovessero da qui in avanti, patire danni e perdite di vite umane. Per quanto detto i fatti confermano e ci inducono a proseguire con serenità e maggiore ottimismo le ultime fasi della procedura e manterremo fede, così come sempre fatto, ad informare l’opinione pubblica sullo stato dell’arte e su eventuali iniziative che si rendessero necessarie per sventare qualsivoglia strumentalizzazione e auspichiamo che le istituzioni, comprese quelle regionali, ci siano a fianco in questo ultimo sforzo per il compimento della procedura».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA