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Grano canadese (al glifosato) al porto di Pozzallo, monta la protesta dei trattori

I manifestanti: "Sostanza vietata in Europa perché cancerogena. Però, intanto, viene importata da altri Paesi"

Di Michele Farinaccio |

La protesta dei trattori si sposta a Pozzallo. Questa mattina una nutrita rappresentanza di manifestanti ha preso parte al sit-in per chiedere “una Europa meno cieca e ottusa e una Meloni meno succube”. Il porto di Pozzallo è infatti l’approdo di tante navi che trasportano grano trattato col glifosato, erbicida vietato dall’Ue perchè sospettato di essere cangerogeno.

“Questo il quadro che viene fuori analizzando la discrasia che connota la “vicenda grano” in Italia – dice il portavoce Marcello Guastella – Il costo maggiore che grava sulla produzione di grano è il controllo delle erbe infestanti. E’ possibile ovviare a questo usando un potente erbicida che di fatto abbatte i costi di produzione in modo considerevole. Parliamo del glifosato, un erbicida che l’Unione Europea ha bandito perché cancerogeno. Ma qui viene fuori l’inghippo, che per il consumatore non è facile da capire. La nave che scarica il grano al porto di Pozzallo viene dal Canada ed è prodotto con l’uso del glifosato. Nulla di strano: tutto ciò è legale, è successo in passato e succederà ancora periodicamente. Ci chiediamo come sia possibile bandire l’uso di una sostanza e consentire il consumo di un prodotto che con quella stessa sostanza viene trattato. Chiediamo alla Ue che le nostre produzioni vengano difese e protette dall’ importazione selvaggia. Dove si trovavano le nostre associazioni di categoria quando furono firmati questi accordi? Si tratta di una scelta che ci penalizza, ponendoci fuori mercato e danneggiando la salute dei consumatori. Vogliamo difender le nostre produzioni, ma dobbiamo difendere anche la salute dei consumatori. Una importazione così selvaggia non può essere consentita, chiediamo l’intervento del governo perché i produttori non possono più aspettare ed è necessario fare qualcosa”.

“Siamo qui a manifestare per due motivi – dice uno dei manifestanti, Vincenzo Liuzzo – in primo luogo perché dobbiamo difendere la categoria degli agricoltori, per una crisi che dura non da oggi ma ormai purtroppo da decenni, e in secondo luogo difendiamo ciò che dovrebbero difendere gli organi preposti cioè la tutela della salute pubblica. Abbiamo bisogno di maggiori controlli, proprio perché di salute pubblica si parla. Fino a ieri sera i miei figli mi hanno chiesto come viene il cancro, e io ho risposto loro bevendo poco, non fumando e mangiando bene, qui siamo proprio nell’ambito del mangiar bene: sono dunque necessarie maggiori tutele, che vanno nella direzione della salute collettiva”.

Il glifosato è un erbicida non selettivo, cioè che uccide indistintamente tutte le piante infestanti. E’ uno dei diserbanti maggiormente utilizzati perché economico e facile da usare ma è fortemente sospetto di essere cancerogeno. Nei campi da coltivare solitamente viene spruzzato prima della semina per eliminare le erbacce ma in alcuni paesi come il Canada o gli Stati Uniti, in cui il clima è più freddo, si adotta una tecnica di produzione chiamata “preharvest” in cui il glifosato viene utilizzato più come disseccante che come erbicida.

In questi paesi infatti non si semina il grano in autunno per essere raccolto a giugno come in Italia, ma in primavera per essere raccolto a settembre prima dell’arrivo delle piogge e del freddo. In questo modo però il diserbante non viene assorbito soltanto dalla pianta ma anche dal seme completamente formato e finisce quindi per contaminare anche le farine e le semole destinate alla produzione di pane e pasta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA