Giarratana, delitto Dell’Albani: tutto tace

Di Salvo Martorana / 20 Novembre 2023

La vita scorre, il dolore rimane. Ma tutto sembra ovattato. Come se l’efferato episodio fosse accaduto chissà quanti anni addietro. Mentre sono trascorsi poco più di tre quarti di anno. La Procura, intanto, non ha ancora notificato l’avviso di conclusione delle indagini per l’omicidio di Rosalba Dell’Albani, 51 anni, accoltellata a morte dal cognato mentre stava prestando assistenza notturna all’anziana madre nella casa di via Costa (nella foto com’è oggi). L’indagato Mariano Barresi, 66 anni, arrestato il 4 marzo dopo i fatti, si trova in cella, nonostante le istanze della difesa. In paese l’episodio sembra quasi dimenticato, a distanza di poco più di 8 mesi, o comunque sembra come se fosse accaduto in un tempo lontano. L’indagato, come detto, resta in cella dal giorno dell’omicidio. Ha solo cambiato casa circondariale: da Ragusa dove è stato rinchiuso dopo i fatti a Caltagirone.

In estate anche il gip del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti, alla luce della consulenza dello psichiatra Giuseppe Asaro, incaricato di svolgere la perizia sul pensionato di 66 anni, per stabilire se le condizioni di salute dell’uomo – omicida reo confesso – siano compatibili con la permanenza in carcere, ha rigettato, infatti, la richiesta avanzata dall’avvocato difensore Sergio Crisanti di collocamento in una Comunità terapeutica assistita. Il consulente del gip ha depositato la consulenza dopo avere visionato la cartella clinica del pensionato fornita dal medico penitenziario di Caltagirone (che non ha espresso pareri) dove risulta che Barresi è clinicamente ben seguito ed assume terapia idonea adeguata alla sintomatomologia riferita, ovvero lo stato ansioso depressivo reattivo, traendone profitto. Il consulente afferma che ha riscontrato nell’indagato la capacità critica della realtà, della verità e dell’autodeterminazione. Il gip del Tribunale, alla luce della perizia e dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ha respinto la richiesta di misura alternativa al carcere. A maggio è stata rigettata la richiesta di una perizia per accertare lo stato psichico dell’uomo quando commise il delitto e la difesa ha nominato un consulente di parte, il criminologo Sergio Ciappi.
Nella relazione del ctp, emergeva il rischio suicidario dell’uomo. Le indagini dei carabinieri di Giarratana e di Ragusa sono state scrupolose per chiarire tutti i particolari dell’omicidio di Rosalba Dell’Albani. Durante le indagini, i militari dell’Arma hanno ascoltato il marito e i figli della vittima e la moglie dell’assassino. Oggetto degli interrogatori il rapporto tra l’indagato e la vittima. In campo anche i carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche di Messina che hanno svolto nel capoluogo peloritano un accertamento tecnico non ripetibile.


Il pm Emanuele Vadalà (nel frattempo trasferito alla Procura di Catania) dopo i fatti ha disposto l’acquisizione di copia forense dei contenuti di due telefoni cellulari di proprietà di Barresi. Le operazioni si sono svolte presso gli uffici del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. Barresi è accusato di omicidio aggravato da motivi abbietti e per avere approfittato della minorata difesa della vittima, colpita nel sonno. Dopo l’arresto davanti al gip del Tribunale, Ivano Infarinato, il pensionato ha confermato quanto già ammesso dopo il fermo operato dai carabinieri di Ragusa, ovvero di avere colpito con una coltellata la cognata senza motivo a causa del suo stato depressivo.
Per avere la conferma di questa tesi il pm ha disposto l’autopsia eseguita dal medico legale Giorgio Spadaro all’obitorio dell’ospedale Arezzo di Ragusa Ibla tesa a capire la causa e l’ora del decesso. La Procura ha chiesto al ctu di specificare le zone dove è stata colpita dai fendenti ed il numero degli stessi e la eventuale presenza di altre ferite sul corpo della donna. La difesa non ha nominato consulente tecnico di parte, così come la parte offesa.

Pubblicato da:
Giorgio Liuzzo