Terminato il discorso istituzionale, tutto è secondo copione: scambio delle fedi, firma dei testimoni e bacio appassionato dei due sposi i cui sguardi complici traboccano di gioia. Come, del resto, carichi di gioia lo sono anche gli sguardi delle due testimoni, Maria Solarino per Francesco e Simona Lauria per Giosuè che giunge a palazzo Iacono accompagnato dai suoi genitori, la mamma Vincenza Romano e il papà, Pietro Medica, e i fratelli Aleandro e Andrea, il più piccolo che, tra l’altro, ha avuto in compito quello di portare le fedi ai due sposi quando avverrà il momento dello scambio degli anelli. Una bella favola di vita reale che veramente dà il senso dell’agognata normalità da parte dei due giovani che sono romanticamente diventati “promessi sposi” davanti alla torre Eiffel a Parigi. Un sogno d’amore coronato dopo sette lunghi anni di amicizia nata come accade per tanti grazie ai social e in particolare Facebook, poi, due anni fa, invece la svolta con la consapevolezza di volersi amare per tutta la vita.
Ma Francesco e Giosuè, sposi in Sicilia, non resteranno a lungo ancora qui, a portarli lontano sarà la ricerca di un lavoro. “Per amore – dice Francesco – ho mollato tutto, la mia vita, il mio lavoro a Padova ma ora è arrivato il tempo di costruire un futuro più solido”.