Delitto di Ragusa, il marito continua a dichiararsi innocente ma il Gip convalida il fermo

Di Michele Farinaccio / 16 Ottobre 2018

RAGUSA – Continua a dichiararsi innocente, ma resta in carcere Giuseppe Panascia, il 74enne che da sabato scorso si trova in stato di fermo con l’accusa di avere ucciso la moglie Maria Zarba nell’abitazione dove la donna viveva, in via Gianbattista Odierna a Ragusa. Il Gip di Ragusa, Ivano Infarinato, accogliendo la richiesta della Procura, ha infatti confermato il fermo dell’uomo per omicidio, eseguito dalla squadra mobile della Questura, ed emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’uomo ieri mattina era stato interrogato dal Gip Ivano Infarinato, alla presenza del legale di fiducia, Valentino Coria, e del pubblico ministero Giulia Bisello. Il pm, oltre alla convalida del fermo, aveva chiesto la misura cautelare in carcere, mentre il legale, non opponendosi alla convalida, aveva chiesto la non applicazione della custodia cautelare in carcere o comunque la concessione dei domiciliari anche vista l’età dell’indagato. 

Durante l’interrogatorio di garanzia Panascia aveva ribadito la sua innocenza: «Non sono stato io – ha ripetuto più volte – cercate l’assassino».

«Panascia ha confermato di essere stato nella casa dell’ex moglie – ha riferito il suo legale, l’avvocato Valentino Coria- ma di averla lasciata prima che lei andasse a messa, mentre lui doveva recarsi in campagna. Il marito non sa spiegarsi cosa sarebbe avvenuto e ritiene che qualcuno sia entrato dalla finestra che dava all’interno del cortile e che di solito l’ex moglie lasciava aperta».

Non una certezza quella dell’indagato, spiega l’avvocato, ma l’unica spiegazione plausibile che in questo momento ritiene di potere fornire agli inquirenti.

«Per il resto Panascia, anche nelle ultime ore è rimasto quello di sempre: sereno, mansueto, forse ancora non del tutto consapevole di quello che è successo».

Per la giornata odierna, intanto, è stato fissato l’esame autoptico sul corpo della donna, che si svolgerà dopo le 16. Quando termineranno gli accertamenti, la salma potrà essere restituita alla famiglia per i funerali.

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Redazione
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