Quando, nella seduta di martedì sera, la maggioranza ha deciso di forzare la mano, l’opposizione ha abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale e tutto è stato rinviato a mercoledì sera: in questo caso la seduta si è aperta proprio con la votazione sull’emendamento presentato dalla maggioranza e l’opposizione di nuovo ha abbandonato l’aula ma stavolta i numeri sono bastati ai consiglieri di Abbate per farlo passare. A quel punto si è passati alle effettive surroghe di Cavallino e Castello: in questi casi, da regolamento, sono necessari sedici voti per la surroga. Nella prima chiamata, per la surroga di Cavallino, hanno votato quattordici consiglieri, con l’astensione dell’opposizione, e quindi la votazione si è dovuta ripetere. Nella seconda hanno votato quindici consiglieri (ha partecipato alla votazione anche Alessio Ruffino) e non si è raggiunto il quorum necessario per la surroga del consigliere Tato Cavallino dalla V commissione consiliare.
È stata chiesta dalla maggioranza, e accordata, una sospensione di dieci minuti. Alla ripresa dei lavori erano presenti sedici consiglieri. Si è passati alla surroga da componente della IV commissione della consigliera Ivana Castello. Alla prima chiamata hanno votato quindici consiglieri e non avendo nessun consigliere raggiunto il quorum di sedici voti, la votazione è stata ripetuta. Alla seconda votazione non viene ancora raggiunta la quota necessaria per la surroga. Al consiglio non è rimasto che prenderne atto e la seduta è stata sciolta.