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Comiso, «Vendere l’aeroporto? Un’idea non malvagia»

Di Lucia Fava |

“In questo momento è una questione che non esiste – spiega il primo cittadino comisano, in qualità di rappresentante della quota pubblica di Soaco, società che gestisce il Pio La Torre –, non essendoci stato alcun incontro concreto o prodromico, né alcun atto che lasci intendere che si stia andando in questa direzione”. Il sindaco comisano, tuttavia, non si dice contrario, in linea di principio, ad un’eventuale vendita. “Non c’è alcuna preclusione – sottolinea Spataro –. Nel momento in cui questo ragionamento dovesse concretizzarsi, vaglieremo le varie ipotesi e sceglieremo quella che reputeremo più giusta per lo sviluppo dell’aeroporto”.

Nessuna chiusura in vista, invece, per l’aeroporto. Su questo punto il sindaco Spataro è categorico. E d’accordo con lui è il presidente di Soaco, Silvio Meli, che assicura: “L’unica chiusura del Pio La Torre è quella, giornaliera, che va dalle 23 alle 7 del mattino”. “E’ vero, c’è una difficoltà finanziaria contingente – ammette Meli –, ma finalmente riusciamo a intravedere la luce al di là del tunnel. A breve saremo dotati del piano di ristrutturazione che ci permetterà di superare i limiti della legge Madia. È uno strumento che Sac e Soaco hanno redatto a quattro mani ed è stato già approvato. Consentirà a Sac di finanziare Soaco, così come previsto dal nostro piano industriale 2017- 2020. Risolveremo così i problemi di liquidità, problemi che sono stati comunque ben gestiti, tant’è che, nonostante le difficoltà, siamo riusciti a non danneggiare fornitori e dipendenti”.

La somma prevista è di 7 milioni di euro, la stessa cifra dei finanziamenti che stanno alla base del nuovo maxi bando per i vettori. “Anche qui siamo alla fine del tunnel – aggiunge Meli –. Dopo la firma della convenzione con la provincia (1,6 milioni di euro), lo scorso 16 gennaio la Camera di Commercio ha delibero la somma prevista per l’aeroporto (380mila euro). A fine dicembre la regione ha ripartito nella nuova misura i fondi della legge 24 del 2016, art. 11 (4 milioni 900 mila euro per Comiso). Stiamo già lavorando alla predisposizione del bando che potrebbe uscire per la fine di febbraio o i primi di marzo. L’idea è di farlo in tre lotti: conferma delle rotte esistenti e incremento di quelle nazionali e internazionali. Il bando rappresenta la seconda gamba del piano industriale, la prima è la liquidità. L’obiettivo è arrivare nel 2020 all’azzeramento delle perdite, attraverso la costituzione della rete aeroportuale della Sicilia Orientale: sarà la seconda rete aeroportuale a nascere in Italia e la prima che vedrà la presenza di due diverse società di gestione”.

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