Devozione senza limiti. Fervore religioso incontenibile. Emozioni dal notevole impatto quelle che, nel primo pomeriggio di oggi, hanno fatto registrare una presenza eccezionale di fedeli per il rito della “Svelata”. Il santuario di Chiaramonte, dove è stato dato il via ai solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima di Gulfi, Patrona principale e regina del centro montano, è risultato strapieno di devoti. Ogni anno, in questo modo, viene testimoniata l’eccezionale attenzione che l’intera comunità dedica a una cerimonia molto speciale. E’ stato il rettore del santuario, padre Graziano Martorana, al grido di “E ciamammula tutti: viva Maria” proveniente dai devoti, ad aprire la nicchia in cui è custodito il simulacro della Vergine Maria. Prima della “Svelata” ha fatto il suo ingresso in chiesa “u bajardu”, portato dai devoti, per essere sistemato ai piedi del simulacro.
I portatori hanno legato il proprio fazzoletto per segnare il posto che occuperanno domenica mattina in occasione della tradizionale salita. Questi intensi tre giorni collegati alla prima parte dei festeggiamenti culmineranno, infatti, la domenica in Albis, oggi seconda domenica di Pasqua o della Divina misericordia, con la tradizionale processione della salita della Madonna, capace di coinvolgere migliaia di persone. Al tradizionale rito presenti alcuni rappresentanti del Comune guidati dal sindaco Mario Cutello. Domani, alle 12,30, sempre al santuario, la catechesi e la benedizione dei portatori oltre al pranzo comunitario. Alle 15, il XIV speciale “W Maria – Storia, curiosità e tradizione” in diretta radiovisiva su Radio Tele Locale e sulla pagina Facebook e su radiotelelocale.it. Alle 19, la celebrazione eucaristica al santuario per gli iscritti alle messe perpetue. Alle 19, nella chiesa di San Filippo, la celebrazione eucaristica. Confcommercio provinciale Ragusa con il presidente Gianluca Manenti e Confcommercio sezionale con il presidente Danilo Scollo si stanno occupando della ulteriore diffusione mediatica dell’appuntamento religioso. “Tra quelli della tradizione iblea – sottolineano entrambi – risulta essere tra i più gettonati e, soprattutto, quello che fa registrare una grande partecipazione popolare. Un momento che richiama l’identità del territorio che per noi costituisce motivo di ulteriore orgoglio e che, per questa ragione, merita di essere messo in evidenza”.