Casa protetta per anziani a Ragusa, in dirittura d’arrivo un’opera attesa dal 1988

Di Redazione / 29 Novembre 2023

Un’opera, in dirittura d’arrivo, destinata a residenza per anziani e disabili, attesa dal 1988 ma da nessuna amministrazione comunale ancora terminata. E’ il senso del sopralluogo effettuato questa mattina alla casa protetta per anziani di via Berlinguer-via Psaumida. C’erano il sindaco Peppe Cassì, il vice e assessore ai Lavori pubblici Gianni Giuffrida e l’assessore ai Servizi sociali, Elvira Amato, oltre ai tecnici interessati. «È tra le opere più attese – ha detto Giuffrida – e rientra ovviamente tra le nostre priorità. I lavori sono andati avanti in questi mesi, sebbene un po’ a rilento rispetto ai programmi iniziali anche a causa di problematiche con la ditta esecutrice. Da parte nostra ci sarà la massima attenzione affinché si completi l’intervento al più presto e la casa protetta possa aprire».

L’avvio del cantiere, tuttora in corso, è iniziato durante il primo mandato dell’Amministrazione Cassì ed è stato finanziato con Agenda urbana per 1,1 milioni di euro. I lavori hanno previsto il completamento del primo e del secondo piano della struttura. E, ancora, la ristrutturazione del piano terra e la rigenerazione di tutta la vasta area esterna. «Grazie a questi lavori – ha evidenziato ancora il vicesindaco, che ha seguito il cantiere sin dalle prime battute – un immobile abbandonato e degradato potrà ospitare 24 soggetti fragili, in una struttura accogliente, moderna e finalmente funzionante».

A seguire con particolare attenzione l’intera operazione è stato anche il consigliere comunale Gianni Iurato, tra i protagonisti del gruppo di volontariato che, nel lontano 1986 sottopose la proposta all’allora sindaco di Ragusa Franco Antoci. “Rendendoci conto delle pessime condizioni dell’unica casa di riposo allora attiva in città, a Ibla, avanzammo la richiesta di una nuova residenza, a Ragusa, con queste finalità. Ricordo quando, da giovani, facevamo volontariato e ci occupammo di ripitturare quella struttura – racconta Iurato – L’allora sindaco Antoci ad ogni modo prese a cuore il progetto di questa nuova residenza al Selvaggio, che divenne certamente ambizioso, con 120 posti letto in camere con bagno, singole, doppie e triple. Era prevista una palestra, una biblioteca e delle sale di fraternità oltre a un bellissimo parco in un ampio spazio che circondava la struttura messo a disposizione anche dei cittadini. Chiaramente la concezione di un tempo, quando non esistevano le cosiddette case famiglia, era completamente diversa e il numero di posti è notevolmente diminuito. Ma la valenza dell’opera, che servirà non solo per gli anziani residenti ma anche e soprattutto per il quartiere, resta assolutamente attuale”. 

Pubblicato da:
Giorgio Liuzzo