PESCARA – Era su un muretto della stazione di Pescara, sdraiato al sole a scaldarsi dopo aver patito il freddo per quattro notti. Non si è mai allontanato da quel luogo sconosciuto dove era finito nel cuore della notte domenica scorsa. Grisù, un bel gattone di 14 anni, viaggiava con la famiglia sul treno Lecce-Torino, ma mentre “mamma” Ketty e “papà” Gigi dormivano è uscito dal trasportino e ha cominciato a girare nel vagone, avvicinandosi curioso ad altri passeggeri che lo hanno anche fotografato. Il capotreno, però, che dice di averlo scambiato per un randagio, alla fermata di Pescara lo ha fatto scendere. Dopo cinque giorni di ricerche che hanno coinvolto mezza città, questa mattina, prima di prendere servizio in stazione lo ha trovato Paolo Piersante e lo ha consegnato alla Polfer. I proprietari, nel frattempo, erano tornati da Torino per partecipare alle ricerche.
Una vera mobilitazione da domenica mattina, con gli agenti della Polfer, personale delle Ferrovie, ma anche tantissimi pescaresi, arrivati con trasportini e crocchette a perlustrare stazione e strade limitrofe in risposta all’appello lanciato sui social dall’Enpa di Pescara. E poi l’Enpa nazionale che ha diffidato Trenitalia, chiedendo provvedimenti nei confronti del capotreno, «responsabile di questa assurda condotta», ha detto la presidente, Carla Rocchi, perché «colpevole del reato di abbandono di animali e maltrattamento. Cose di questo tipo non devono più succedere». Per Grisù si è mossa, con un’interrogazione parlamentare, anche Daniela Torto (M5s), «non per cercare responsabilità, ma solo per capire quali sono state le problematiche affrontate dai ferrovieri nel trovare un animale vagante su un treno. Può capitare che un animale d’affezione si allontani, per distrazione, incuria, ma anche perché può danneggiarsi il trasportino. Penso a un regolamento che indichi la messa in sicurezza dell’animale. Lungi da me pensare che queste siano le priorità in tempo di pandemia, ma nel 2021 credo sia arrivato il momento di trattare con civiltà gli animali, domestici o non, e chiedersi cosa sarebbe successo se a essere ritrovato fosse stato un computer o un oggetto prezioso: sarebbe stato conservato e consegnato alle autorità competenti. Se il capotreno può aver pensato si trattasse di un randagio, è pensabile che lo scarichi in una stazione come se niente fosse? Il tema non è solo la cura per un animale, ma anche una questione di correttezza e sicurezza». «Grazie di cuore a ognuno di voi, per tutto ciò che avete fatto. Abbiamo trovato persone di gran cuore – si legge sulla pagina Facebook di Enpa – Grazie in particolar modo agli agenti della Polfer di Pescara Centrale per la loro gentilezza e bontà d’animo, per averlo cercato e, finalmente, recuperato stamattina!».