Il 90% delle tartarughe ha ingerito plastica: tra rifiuti marini anche zip delle felpe

Di Redazione / 15 Dicembre 2021

«Il 90% delle tartarughe che vivono nei nostri mari ha ingerito plastica». E’ uno dei dati illustrati dall’Ispra durante l’incontro che si è svolto all’istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia. I rifiuti marini ritrovati nell’intestino delle Caretta caretta vanno dalle buste di plastiche alle spugne, dalle bustine dei cioccolati alle zip delle felpe, ma anche cotton fioc, bastoncini dei chupa chups, frammenti e filamenti. Questi materiali ingeriti dalle tartarughe possono provocare blocco del tratto gastrointestinale, lacerazioni interne, assorbimento di composti tossici e, in rari casi, anche mortalità.

«Stiamo lavorando per sviluppare un prototipo di protesi da applicare agli esemplari che arrivano con arti e pinne in gravi condizioni ha detto Salvatore Dara, direttore del Centro di recupero regionale delle tartarughe marine -. Inoltre, continua la nostra attività di ricerca con Legambiente, ma anche con altri partnership come il comandante Sergio Davì, che proprio oggi partirà per la sua traversata da Palermo a Los Angeles. Davì effettuerà il prelevamento di campioni di acqua che verranno esaminati dal nostro Istituto per valutare il grado di inquinamento delle acque oceaniche. Ci aiuterà anche a testare l'App Carett che abbiamo creato per segnalare alla Guardia Costiera la presenza della Caretta caretta in difficoltà così da poter intervenire per il recupero e le cure necessarie». Sono 45 le tartarughe recuperate nel 2021 e curate presso il Centro di referenza nazionale sul benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine dell’Izs Sicilia. «Le tartarughe sono le sentinelle del mare e ci danno numerose informazioni sullo stato di inquinamento delle acque marine. L'Istituto continuerà ad impegnarsi – ha detto il commissario straordinario dell’Izs Sicilia Salvatore Seminara – per sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema marino». 
 

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: caretta caretta ispra mari plastica tartarughe